Una corretta alimentazione è fondamentale per mantenere il proprio peso forma, preservare la salute del proprio organismo e mettere a punto una strategia preventiva per quanto riguarda diverse patologie. Al tempo stesso è necessario abbinare correttamente i cibi assunti per evitare strane reazioni tra gli alimenti che possono risultare dannose, per esempio influendo in maniera negativa sul processo di digestione, oppure inibire l’assorbimento di alcune sostanze nutritive da parte dell’organismo. Di conseguenza si limitano gli effetti benefici di un’alimentazione corretta ed equilibrata. Diventa così fondamentale sapere non solo cosa si mangia, ma anche come si mangiano i cibi.
È allora opportuno sfatare alcuni miti che riguardano le combinazioni alimentari più note e considerate quasi dei classici. Infatti, non tutte le abitudini ormai consolidate risultano appropriate per quanto riguarda la preservazione della propria salute. Non è necessario modificare radicalmente le proprie abitudini. Tuttavia si consiglia di ridurre man mano gli abbinamenti alimentari scorretti, sostituendoli poco alla volta.
Tra i miti da sfatare e gli abbinamenti da evitare si ricorda un classico della colazione. Si tratta dell’associazione del caffè e del latte: sia sotto forma di caffellatte che di cappuccino, e lo stesso vale per il caffè al quale si aggiunge un po’ di latte per schiarire la bevanda. Si tratta di un abbinamento dannoso in quanto queste due bevande mischiate assieme reagiscono tra loro formando il tannato di albumina. Si tratta di una sostanza molto pesante che necessita di ben 3 ore per essere completamente digerita. Di conseguenza risulta una combinazione assolutamente indigesta e poco indicata per chi deve rimanere attivo, concentrato e in forma durante la mattinata. Ciò vale in maniera particolare per gli studenti, i lavoratori e gli sportivi.
Tra le combinazioni assolutamente da evitare abbiamo:
- gli spinaci con le uova. Si tratta di due alimenti non compatibili. Queste verdure, infatti, contengono fitati, sostanze che rallentano l’assorbimento da parte dell’organismo del ferro contenuto nelle uova. Di conseguenza è bene evitare di usare questo composto per le torte di verdura e, soprattutto, per le frittate. E’ possibile sostituire gli spinaci con asparagi o zucchine.
- Un abbinamento con effetti negativi per la salute riguarda la carne e i formaggi. Questi prodotti contengono proteine di natura diversa e assumerle durante lo stesso pasto comporta il rallentamento della digestione di entrambi. Infatti ogni tipologia di proteina è assimilata grazie a particolari enzimi che necessitano di differenti condizioni di acidità. Inoltre le proteine della carne vengono inglobate dalla caseina del latte: così sono indigeribili e causano problemi gastro-intestinali e sonnolenza dopo i pasti. La soluzione migliore consiste nell’evitare toast e hamburger con sottilette a favore di piatti semplici che non alterano i processi digestivi.
- Non bisogna friggere la carne con olio e soprattutto burro. Si crea una combinazione di grassi pesanti e assolutamente difficili da digerire, che causano sonnolenza dopo i pasti e che rallentano la digestione delle altre sostanze nutritive.
- Un altro abbinamento scorretto è quello tra bevande alcoliche e alimenti a base di amido, cioè la pasta, il pane, il riso e le patate. Infatti l’alcol aumenta l’acidità nello stomaco e rallenta la digestione di questi alimenti e anche l’assunzione di ferro. Ecco perché è preferibile non consumare bevande alcoliche durante i pasti.
- Si consiglia di non associare in un unico pasto pasta, pane e patate. Un connubio simile presenta un quantitativo di amidi eccessivo e un mancato apporto proteico. Il lievito del pane associato ad altri carboidrati, può provocare gonfiore addominale e senso di pesantezza, oltre a dare sonnolenza per la presenza della serotonina contenuta negli zuccheri. Insomma, pane e pasta insieme non fanno male alla salute (eccetto che per i diabetici), ma non sono il top per linea e mente lucida e comunque è sempre meglio scegliere i carboidrati integrali che mantengono l’indice glicemico entro limiti accettabili.
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