(Adnkronos) - L'export della cosmetica italiana "è un settore in crescita, dal 2022 al 2023 è cresciuto, infatti, di circa venti punti percentuali e nel 2024 è cresciuto di un ulteriore 11,4%”. Pertanto “è una di quelle locomotive che hanno consentito al Made in Italy italiano di non essere penalizzato dai settori in calo". E’ quanto affermato da Matteo Zoppas, presidente di Ice - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, in occasione della 56esima edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna, la manifestazione dedicata all’industria cosmetica, fino al 23 marzo al Quartiere fieristico del capoluogo emiliano. Sulla kermesse Zoppas afferma: “Cosmoprof l'anno scorso ha portato 250mila persone, un numero molto importante per un evento fieristico come questo".
Il fatturato del comparto "conta circa 8 miliardi di euro di fatturato" una cifra notevole, "soprattutto se consideriamo che il totale del Made in Italy è pari a 620 miliardi di euro - sottolinea - "Il contributo di Ice in questo contesto è quello di fa sì che arrivino in Italia i soggetti chiave per questo mondo, che quest'anno sono 220 importati da 80 Paesi - spiega Zoppas - Ci mettiamo d'accordo con l'organizzatore di questa fiera, che ha contatti con gli imprenditori, e intercettiamo la domanda più adeguata per loro e li portiamo qua. Inoltre, portiamo anche all'estero gli imprenditori italiani del settore, per accompagnare Cosmoprof internazionalmente alle varie esposizioni che vengono fatte in Asia, in America, in Sudafrica”.
“I dazi frenano sempre - puntualizza, facendo riferimento a quelli annunciati dal presidente americano Donald Trump - quindi c'è il timore essi frenino questa locomotiva del settore cosmetico. C'è sempre l'auspicio che questi dazi non vengano messi. Non si capisce la direzione che hanno, non si capisce se sono solo annunci o ci saranno veramente. E’ un aspetto che viene trattato a livello europeo, ma possiamo dire che abbiamo due interlocutori molto esperti di questo tipo di materie: il ministro Antonio Tajani, oggi a Bruxelles anche per parlare di questa materia e con molta esperienza a livello europeo, e un premier che ha buoni rapporti con l'amministrazione Usa. Abbiamo una buona speranza, perché abbiamo uno strumento importante per essere seduti bene al tavolo. Dipenderà poi dalle risposte del nostro interlocutore. I dazi vanno sempre scongiurati perché è meglio andare in una direzione che eviti il conflitto commerciale, del quale non abbiamo bisogno in questo momento”, conclude.
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