(Adnkronos) - È ufficiale: Generali e Natixis hanno siglato l’accordo (un Memorandum of Understanding non vincolante) per la creazione di una joint venture che segna una svolta epocale nel settore del risparmio gestito. L’intesa, approvata dal consiglio di amministrazione del Leone di Trieste, rappresenta una pietra miliare nella strategia di internazionalizzazione delle piattaforme di asset management delle due realtà, con numeri che promettono di ridefinire gli equilibri globali del settore.
I numeri della joint venture
La nuova entità gestirà asset under management (Aum) per un totale di circa 1.900 miliardi di euro, con una gamma completa di strategie che coprono tutte le asset class: reddito fisso (65%), azionario (21%), mercati privati e altri franchise (14%). Le sinergie pre-tasse stimate raggiungono i 210 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori 70 milioni derivanti dalle recenti operazioni su Conning e MGG. Sul fronte economico, la joint venture può vantare ricavi pro forma 2023 di 4,1 miliardi di euro e un utile netto adjusted di 700 milioni, con un cost/income ratio del 74%.
Un progetto di portata globale
L’operazione prevede una presenza globale fortemente radicata in Europa (61% degli Aum), con focus su Italia e Francia, e un’importante penetrazione in Nord America (34%). Non manca, inoltre, una crescente presenza nei mercati asiatici e in altre aree internazionali (5%). I clienti saranno principalmente compagnie assicurative e fondi pensione (61% degli AUM), seguiti da investitori istituzionali, retail e wholesale.
Governance condivisa
La governance riflette l’equilibrio tra le due parti: Nicolas Namias, Ceo di BPCE (controllante di Natixis), sarà il presidente del consiglio di amministrazione, mentre il Ceo di Generali, Philippe Donnet, ricoprirà la carica di vicepresidente. Alla guida operativa della nuova società ci sarà Woody Bradford, attuale Ceo di Generali Investment Holdings, affiancato da Philippe Setbon, oggi Ceo di Natixis Investment Managers, in qualità di vice-Ceo.
Un piano strategico ambizioso
Philippe Donnet ha sottolineato che l’accordo è “pienamente in linea con la strategia di crescita di Generali” e con il piano industriale 2027, che sarà presentato ufficialmente a Venezia nei prossimi giorni. Tra i pilastri del progetto, l’espansione internazionale e il consolidamento della leadership nel settore dell’asset management. Gli asset conferiti da Generali nella joint venture ammontano a oltre 630 miliardi di euro, evidenziando il peso significativo del Leone di Trieste nell’accordo.
Rassicurazioni sul risparmio italiano
In merito alle preoccupazioni sulla perdita di sovranità finanziaria, Donnet ha liquidato le polemiche come infondate: “E' uno scherzo: il risparmio degli italiani è e resterà nelle compagnie assicurative italiane. I nostri clienti continueranno a possedere gli asset e a decidere gli investimenti” (di Andrea Persili).
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