(Adnkronos) - Un tributo al Rinascimento e alla ‘Primavera’ di Sandro Botticelli, senza dimenticare forme architettoniche e ultra moderne che da sempre contraddistinguono la donna Giada. Parte da qui Gabriele Colangelo per tratteggiare la collezione dedicata al prossimo autunno/inverno del brand, presentata nella suggestiva cornice della Biblioteca Braidense della Pinacoteca di Brera. Ispirandosi all'iris, che nel dipinto fiorisce ai piedi della ninfa Aura, mentre viene inseguita dal dio del vento Zefiro, lo stilista traduce la grazia simbolica del fiore in una narrazione di delicata trasformazione.
“Nella mitologia greca - spiega Colangelo all’AdnKronos - l’iris corrisponde a una divinità che porta messaggi dagli Dei all’umanità. Questa collezione vuole essere un messaggio di bellezza, che si esprime attraverso l’arte e la cultura che ci ospitano in questo spazio, unite alla passione per un lavoro che significa tanta dedizione e attenzione ai materiali e ai dettagli, come se fossero gioielli d’artigianato”. Le forme femminili sono delicatamente avvolte in capi leggeri ed evanescenti, i volumi sono definiti con precisione: cappotti e camicie presentano una struttura generosa, mentre gli abiti disegnati per slanciare la figura rivelano scorci di pelle, attraverso dettagli asimmetrici e organza trasparente. Dalla stampa floccata, che emula la texture del velluto sull'organza trasparente, a foglie e petali tridimensionali che avvolgono e scolpiscono la figura, l’iris fiorisce sui capi in pelle ricamata, traslucidi e strutturati, mentre le silhouette, pur restando architettonica, si fa fluida e morbida. “È fatta con materiali come seta, seta-lana, cachemire con zibellino - dice Colangelo - e poi lavorazioni tecnologhe come la floccatura e i tagli laser”.
Lato colori, la collezione lavora su poche nuance cromatiche, bianco, nero, grigio con tocchi di blush e giallo Chartreuse, ispirato dal cuore giallo dell’iris. In questa collezione c’è molto dello stilista, “prima di tutto nel processo di pensiero - confida - perché parte tutto da un approccio artistico alla materia. Sono ossessionato dalle lavorazioni speciali che rendono i capi significativi”. Non c’è dubbio che la donna Giada sia “consapevole e confidente - sottolinea Colangelo -. È una donna che non deve mostrare oltre quello che è necessario, sicura di sé e per la quale l’abbigliamento è un’espressione della propria identità e niente di soverchiante”. Dopo la presentazione Giada creerà un’esperienza estetica intitolata ‘Art to Art’, che sarà aperta al pubblico fino al 2 marzo prossimo. (di Federica Mochi)
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