'Lo guardavo come si guarda qualcosa che si sa già che ci mancherà. Troppo bello per durare, per esser vero, troppo bello per diventare un'abitudine. Lo guardavo come si guarda il mare alla fine dell'estate, quando le giornate si fanno ancora più limpide, ma si sa che presto le nuvole prenderanno il sopravvento insieme alla noia. Lo guardavo come si guardano i diciotto anni quando ne abbiamo quindici, ché un po’ si sa che poi le cose cambieranno. Lo guardavo così e per questo piangevo quando l'abbracciavo, troppo bello per essere mio, troppo bello per amarmi, troppo bello per restare'. (Susanna Casciani)
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