Il teatro cronaca tra comicità e riflessione
Intervista alla prof.ssa Anna Mauro e agli artisti dell’ass. “Radici di Sole”
Cari lettori,
Dopo una breve pausa estiva, il nostro giornale riapre il suo angolo interviste con un incontro tutto palermitano dedicato alla scrittura e alle grandi emozioni dell’arte teatrale.
La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare gli artisti dell’associazione teatrale “Radici di Sole” di Palermo e Anna Mauro, scrittrice versatile e autrice poliedrica, già nota alle nostre telecamere.
“Radici di Sole” è un’associazione grintosa, produttrice di opere nate dalla penna critica e “scriborroica” – come suole dire ella stessa - dell’autrice Anna Mauro, che in compagnia dei suoi artisti ha discusso con noi dell’opera “Cca c’è sempre u suli”, farsa vincitrice del Premio Miglior Spettacolo al Festival di Teatro Dialettale di Triscina, lo scorso 21 agosto.
Un’opera dal successo decennale, capace di ricreare emozioni diverse in un pubblico coinvolto e non distolto da una realtà dolce-amara, attraverso quella risata consapevole e non superficiale, che alla fine finisce per travolgere la platea.
Quali i segreti del duraturo successo? L’affiatamento fra gli attori sul palco, l’armoniosa regia di un’opera unica, e non ultimo il linguaggio contagioso di personaggi, battibecchi, e popolani in una borgata cittadina.
Ma attenzione, non si tratta di un pittoresco superficiale, né di una Palermo da cartolina. La farsa è il mezzo per coinvolgere il pubblico con la risata e la solarità che la Sicilia esprime mentre mostra le sue molteplici contraddizioni. Il linguaggio stesso non è falsato o edulcorato, ma tale da potere essere udito origliando, non visti, dalle parti del mercato di Ballarò o nel cortile di un qualsiasi quartiere popolare della città.
Divertentissimo scorcio di paesaggio popolare, questa farsa è uno spettacolo di panni stesi, partite a scopa giocate in angolini improvvisati, schermaglie fra uomini e donne, gli uni che rivendicano il diritto ad oziare senza essere disturbati, le altre che li stuzzicano bonariamente. Davanti agli occhi del pubblico si muovono personaggi dal linguaggio e dalle movenze pittoresche.
L’aggressiva prostituta, la donnina di buon cuore che sogna di diventare insegnante dell’arte dei “babbaluci” ma si accontenta di fare imparare “la lingua” a un’immigrata capitata in quel calderone mediterraneo che è il centro storico di Palermo; e poi la vecchietta accudita dai suoi familiari e ancora il venditore di sale che brontola della moglie, e il fratello che litiga con la sorella, e tanti altri personaggi che ruotano attorno al cortile di un quartiere popolare. La sicilianità di questi personaggi non impedisce loro di sentire il richiamo di un certo patriottismo. Ma questo slancio regge solo finché non gli si chiede di lasciare il luogo in cui vivono. Non possono accettare di essere risucchiati dalla loro casa come i “babbaluci” , metafora, quest’ultimi, alla pari di altre prelibatezze siciliane di una identità sfruttata sino all’osso senza la giusta ricompensa: dalle meraviglie siciliane si spreme o si succhia la linfa vitale, ma il resto lo si butta via, come gusci di lumache dimenticati.
Ed è proprio per non dimenticare le nostre radici e i nostri “guai”, con la capacità e la maturità di riderci sopra, che il teatro della Mauro apre una riflessione ironica sul modo di intendere la “palermitanità” oggi.
“Cca c’è sempre u suli” è stata l’opera più replicata in assoluto, e in diversi teatri della province, Carini, Torretta, Petralia, Sambuca e Partanna. Ma per l’insaziabile pubblico la stagione prossima sarà ancora più ricca e divertente.
L’associazione inaugurerà infatti, giovedì 2 ottobre alle 21.15 al teatro Crystal la stagione teatrale 2014/2015 con l’opera cabarettistica della Mauro, “Cerchi sull’acqua”: il nuovo tentativo di intendere la risata nel teatro che si fa cronaca.
A seguire la nostra intervista!
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