Questa settimana, cari Amici, vi proponiamo l’intervista di un ospite davvero speciale, che ci dà ampiamente risposte riguardo ad un tema scottante che ci riguarda tutti e ci duole particolarmente: quello delle tasse. Alessandro Dagnino è un giovane avvocato tributarista palermitano, già degno di nota da tempo per la sua preparazione, per essere uno dei partners di uno degli Studi legali più importanti della città, lo Studio Pinelli Schifani e Dagnino che ha sedi anche a Roma e Milano, che attualmente si trova, come unico Studio del Sud Italia, nella short list dei candidati del prestigioso premio Top Legal Awards che sarà assegnato il prossimo 21 novembre, e che insegna all’Università di Palermo nel polo di Agrigento Diritto Finanziario.
L’avvocato Dagnino nel 2010 ha messo seriamente in difficoltà la Serit di Palermo per la faccenda della riscossione dei tributi attraverso una partecipata. Ci siamo fatti raccontare come è iniziata e abbiamo scoperto che ancora oggi tanta gente lo cerca per capire se il provvedimento può estendersi anche al passato, se è tutt’ora valido e applicabile ad altri casi.
Gli abbiamo chiesto in quali casi il contribuente può impugnare la cartella delle tasse, se la ritiene inopportuna e quali sono i tempi per farlo. Nella sua lunga ed articolata risposta ci è sembrato interessante scoprire che secondo lui la cartella dev’essere di facile lettura per ciascun cittadino, in caso contrario si può ritenere che ci sia qualcosa che non va.
Abbiamo parlato di lotta all’evasione fiscale, che è uno dei temi centrali anche della politica attuale, della riscossione esattoriale, del “nero”, di questo momento di crisi che sta attraversando il nostro Paese per cui proprio l’evasione fiscale è oggetto di proposte di riforme.
Ho chiesto all’avvocato chi è l’evasore fiscale e lui ci ha spiegato la differenza fra un evasore e un debitore che ci sembra davvero sostanziale.
Ma la cosa che ha tenuto più di tutte a precisare l’avvocato Dagnino è stata l’affermazione del principio dell’equa ripartizione del tributo, quindi il giusto pagamento delle tasse: le tasse si pagano perché è un dovere. Attraverso il pagamento delle tasse si realizza il reperimento degli strumenti che poi divengono diritti. Noi tutti, i cittadini, siamo consociati e in misura diversa, a seconda delle nostre possibilità, siamo chiamati a sopportare una quota perché appartenenti allo Stato, pertanto dobbiamo contribuire e consentire che questo funzioni.
Vanessa Seffer
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