74 anni e non sentirli, anzi. Tommaso Dragotto, sportivo che viene dal nuoto, il lancio del peso e del disco, un uomo tenace e caparbio che dalla carriera di Ufficiale della Marina Mercantile aveva un sogno, quello di diventare imprenditore. Così iniziò la sua avventura con 5 operai nel 1963 e già nel 1990 i suoi dipendenti nell'azienda di autonoleggio da lui fondata erano 200.
Adesso "scende in campo" con la sua flotta di 10mila autovetture, le sue numerose sedi operative distribuite fra Palermo e Carini, una più elegante dell'altra, non ha badato a spese per fare pubblicità per questa candidatura e da mesi lo ritroviamo in ogni angolo della città a sottolineare che lui non farà dormire sonni tranquilli a nessun altro candidato, anzi lui si propone come il candidato "sindaco-manager".
Se dovesse diventare sindaco darebbe il suo stipendio in beneficienza. Si definisce il "volto nuovo" per la città e darebbe spazio ai giovani e alle donne.
Nel 2010 ha fondato il gruppo politico "Impresa Palermo", un movimento civico e apartitico. Adesso sta lavorando per avviare un tv privata.
Gli abbiamo chiesto perchè proprio adesso e dopo aver condotto una vita sicuramente combattuta, ma dove non gli è mancato nulla. Proprio adesso che potrebbe godersi la vita con serenità lui vuole mettersi in gioco con un carico così oneroso, Palermo. A meno che non senta che ancora gli manchi qualcosa, io che lo conosco da tantissimo tempo credevo che avesse tutto.
Gli ho fatto presente che le rivoluzioni le fanno i giovani, malui mi ha risposto con determinazione ed anche simpaticamente.
Ho voluto chiedergli i particolari del suo programma, davvero molto pensato, ben studiato e articolato. Ha realizzato con dei bravissimi tecnici dei plastici del centro della città e di Mondello, per spiegare meglio come desidererebbe che questi venissero convertiti in luoghi fruibili dalla cittadinanza.
Tommaso sogna la rambla per via Maqueda, con parcheggi sotterranei e vie percorribili come in Spagna, ma ancora più belle perchè si trovano da noi. Pulizia e dignità per una città sofferente ed una cittadinanza che viva al sicuro.
Tommaso girerebbe in bicicletta, non vorrebbe l'auto blù. Al massimo userebbe la sua auto privata, di quelle a lui certamente non ne mancano.
Anche Tommaso sa che i manifesti vanno affissi nei luoghi preposti dal Comune e non a Casaccio. Ma praticamente li sta usando da mesi quasi tutti lui!
Vanessa Seffer
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