Con l’arrivo del caldo e della bella stagione, sempre più palermitani si ritrovano a prendere il sole e, per i più coraggiosi, a fare il bagno nelle spiagge di Palermo. Mondello, Isola delle Femmine, Magaggiari.... Queste sono solo alcune delle splendide spiagge che la nostra provincia offre, ma non tutti sanno che in alcuni luoghi è possibile visitare delle spiagge particolari, le cosiddette paleospiagge o spiagge fossili, formate non da soffice e dorata sabbia, ma ormai costituite da rocce di arenaria.
La paleospiaggia di Vergine Maria: antica scogliera emergente sopra il mare.
Durante il Pleistocene superiore, numerosi eventi climatici hanno modificato l’ambiente marino. Durante le glaciazioni e i successivi periodi caldi, il livello del mare oscillava notevolmente: durante i periodi freddi, il mare si ritirava addirittura fino a 120 metri al di sotto del livello attuale, mentre durante i periodi caldi risaliva di oltre 10 metri.
Queste continue oscillazioni hanno modificato notevolmente il paesaggio, formando scogliere e spiagge a diverse quote. Di quelle al di sotto dell’attuale livello del mare, si sono quasi completamente perse le tracce, eccezion fatta per le fotografie e per le analisi fornite da diversi strumenti scientifici come i rover sottomarini. Tuttavia, alcune delle spiagge formatesi al di sopra del livello attuale del mare sono sopravvissute, come quella situata nella borgata di Vergine Maria, vicino alla vecchia Tonnara Bordonaro.
Vista dall’alto della paleospiaggia: si può osservare l’antica forma della costa
Questa antica spiaggia, che si trova ora a circa 3 metri sopra del livello del mare attuale, è una testimonianza dell’antica costa della Sicilia centinaia di migliaia di anni fa.
Rappresentazione del paesaggio siciliano nel Pleistocene: evidenza visiva che mostra come Palermo fosse in gran parte sommersa. Fonte: Wikipedia link.
In quel periodo, quando il livello del mare era più alto, Mondello ed in generale Palermo come le conosciamo oggi non esisteva ancora. Se potessimo tornare indietro nel tempo, vedremmo solo una vasta distesa d’acqua e due isolotti, Monte Pellegrino e Monte Gallo. Lungo le loro pendici, avremmo trovato diverse spiagge, ancora non frequentate dagli esseri umani (che non erano ancora giunti in Sicilia), ma popolate da ippopotami, elefanti nani e dai loro predatori come leoni e iene.
Con il trascorrere dei secoli e dei millenni, con lo stabilizzarsi del clima e della completa emersione della Sicilia, il mare si è ritirato lasciando queste rive e abbassando il suo livello fino a quello attuale. Ma non era la fine per queste spiagge: alcune si sono naturalmente perse a causa degli agenti atmosferici, mentre altre, grazie al rapido seppellimento da parte di altri sedimenti, hanno iniziato a essere compattate sempre più, trasformando granelli di sabbia libera in grandi blocchi di roccia arenaria. Con il tempo, ed il procedere dell’erosione degli strati superficiali durante i secoli successivi, queste antiche spiagge, ormai trasformate in roccia, sono nuovamente tornate in superficie in luoghi specifici, offrendoci la possibilità di ammirarle e studiarle.
Sezione della paleospiaggia con schema della distribuzione degli strati sedimentari.
Fonte dello schema: Foglio 595 “Palermo” della Carta Geologica d’Italia del Progetto CARG dell’ISPRA.
Le paleospiagge quindi, non sono soltanto una fonte di meraviglia, ma rappresentano anche un tesoro di informazioni per gli scienziati e i geologi. Esplorare queste antiche spiagge è come fare un viaggio nel tempo, potendo osservare i cambiamenti avvenuti nel corso dei millenni, tra cui le variazioni del livello del mare e le fluttuazioni della temperatura, grazie anche ai fossili contenuti in esse. Le paleospiagge testimoniano che il clima e il livello del mare hanno subito costanti cambiamenti nel corso delle ere geologiche.
Grafico che rappresenta le variazioni del livello del mare durante le ere geologiche, evidenziando il ritiro del mare durante i periodi freddi e la sua risalita durante quelli caldi. Fonte: “MEDITERRANEAN SEA BIODIVERSITY BETWEEN THE LEGACY FROM THE PAST AND A FUTURE OF CHANGE” di Carlo Nike Bianchi e altri autori.
Inoltre, ci mostrano fino a che punto il livello del mare potrebbe salire se i ghiacciai si sciogliessero completamente, invitandoci a riflettere sulle sfide che dobbiamo affrontare per proteggere il nostro ambiente e ad adottare comportamenti sostenibili che possano garantire un futuro migliore per tutti gli esseri viventi sulla Terra.
Fonte: Foglio 595 “Palermo” della Carta Geologica d'Italia del Progetto CARG dell’ISPRA, disponibile al seguente link: https://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/note_illustrative/595_Palermo.pdf
Fonte Immagine: Antonio Bommarito
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