Conosciamo tutti benissimo l'esperienza di affrontare e schivare i diversi crateri presenti in strada. Sembra di dover giocare a Slalom, ma non siamo armati di sci e non c'è una medaglia da vincere (o forse sì, se riusciamo ad evitare di farci male e di danneggiare le nostre vetture).
In questi giorni come ormai accade da diverso tempo, ci imbattiamo nuovamente con le nostre care amiche buche, ormai diciamo la verità ci siamo affezionati, quando vediamo un asfalto liscio ci meravigliamo e rimaniamo sconvolti.
Ma perché si formano le buche, come dovrebbe essere fatta una strada?
Le buche si formano soprattutto a seguito di abbondanti piogge, a causa del mancato drenaggio e dallo stress da carico dei veicoli. Vediamo come dovrebbero essere costruite le strade per renderli resistenti e sicure.
Innanzitutto una strada è composta da diversi strati (o livelli) 4 o 5, dipende dal tipo di pavimentazione, è caratterizzata da diversa composizione e granulometria, ciò assicura la distribuzione dei carichi. Questa diversa distribuzione dei livelli la possiamo notare prevalentemente in autostrada.
Figura 1 Strati manto stradale
In particolare troviamo partendo dal fondo:
Questi livelli possono variare in base alla classificazione della strada comunale o autostradale e un base al carico sottoposto.
Figura 2
Il quaderno Anas quinto volume affronta il tema delle pavimentazioni stradali, qui una descrizione degli strati e la loro funzione
Purtroppo la maggior parte delle strade comunali e cittadine non sono costruite così poiché molto vecchie rattoppate in “economia”. Senza solide fondamenta il vero pericolo del manto stradale è il mezzo pesante o autobus, decine di tonnellate che ci passano sopra.
Cosa succede quindi?
A causa del repentino passaggio dei mezzi pesanti il manto stradale, si flette e il bitume cioè il collante che tiene assieme il conglomerato, si spacca e si aprono delle fessure; all’inizio le fratture riguarderanno solo lo strato più profondo ma le sollecitazioni del traffico pesante raggiungono via via la superficie causando la “Pelle di coccodrillo “.
Possiamo vedere tutte le fasi nella pagina Le Scienze su Palermo un semplice schema.
Con la pioggia, l’acqua si infiltra in queste crepe e al passaggio degli pneumatici, si comprime allargando ancora di più le fessure e una volta passato il mezzo si crea una depressione che risucchia in superficie il materiale.
Ripetendo l’operazione più e più volte si forma la mitica buca.
Come vengono riparate le buche?
Nella maggior parte dei casi con palate di bitume a freddo per riempirle ed il gioco è fatto. Ma la toppa resiste solo qualche giorno (qualche settimana se siamo fortunati) ed alla prima pioggia si riforma la buca.
Figura 3 Riparazione buca con asfalto a freddo
Anche quando le strade vengono riasfaltate come è successo (raramente) negli anni precedenti e sta accadendo ora in alcune strade cittadine, le buche ricompaiono come per magia nell’inverno successivo.
Il problema è sempre lo stesso viene rimosso e poi disteso solo lo stato superficiale (circa 4 o massimo 10 cm) ma se la strada in profondità, non è costruita bene e non ha una buona fondazione le buche, riappariranno molto presto e si ricomincerà d’accapo.
Figura 4 Rimozione primo strato (definito tappetino d'usura)
Ricordiamo infatti che nonostante la scarificazione profonda (12 cm) su Piazza Giovanni Paolo II (Piazza Alcide de Gasperi) e vie limitrofe, dopo famose sperimentazioni con delle macchine "tappabuche" nel 2022, e nel 2017; ma il problema non si è risolto , anzi a volte è peggiorato.
Le buche sono ricomparse dopo mesi, spesso solo dopo qualche settimana..
Come fare allora a risolvere il problema?
1. Analisi della fondazione della strada
Tramite delle apparecchiature (ne esistono di diversi tipi) come il Georadar, è possibile effettuare una sorta di “radiografia” di come è caratterizzato il sottosuolo fino a circa 1 m di profondità, permettendo, insieme ad altri rilievi, di determinare lo stato di salute dei vari strati e stabilire i tempi della manutenzione molto prima che appaia un avvallamento.
Queste analisi ad esempio, vengono già effettuate nella rete autostradale dove vengono effettuate delle tecniche di controllo avanzate, al fine di programmare la manutenzione.
E' consigliabile eseguire nelle strade maggiormente dissestate, una mappatura e programmare negli anni (stabilendo costi e fondi necessari) la ricostruzione totale dei tratti ammalorati; poiché nessuno sa cosa c’è sotto 1 metro di strada, magari chissà anche un tesoro nascosto.
2. Uso di bitumi conglomerati moderni e sostenibili
Ad oggi oltre al classico asfalto a caldo esistono da molti anni asfalti con molte caratteristiche tra i quali:
Questi sono solo alcuni ma ne esistono di diverse tipologie, anche in base al carico che vengono sottoposte.
3. Predisposizione Ufficio controllo lavori
Riattivare e/o potenziare l'ufficio controllo lavori stradali al fine di verificare il rispetto da parte delle ditte che effettuano i lavori ai sottoservizi (gas, luce, acqua, fibra...) rispettino come recitano le ordinanze: "ripristino a perfetta regola d'arte, la continuità del manto stradale, la pavimentazione dei marciapiedi, i cordoli eventualmente dismessi, la segnaletica verticale e orizzontale manomessa a causa dei lavori"
Figura 5 Particolare di una strada recentemente sottoposta al passaggio della nuova rete di illuminazione
Per concludere, secondo voi, conviene un investimento iniziale alto per costruire una strada di buona qualità che ha bisogno di una manutenzione contenuta?
Oppure costruire una strada in economia senza fondazioni che ha bisogno di una manutenzione continua, come il rattoppo delle buche?
Lasciamo a voi la risposta…
Fonte Immagine: Assocazione Comitati Civici Palermo
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