Signore e signori, devo riferirvi qualcosa di molto grave. Sembra incredibile, ma le osservazioni scientifiche e l’evidenza stessa dei fatti inducono a credere che gli strani esseri atterrati stanotte […] non siano che l’avanguardia di un’armata di invasione […]. La battaglia che ha avuto luogo stanotte […] si è conclusa con una delle più strabilianti disfatte subite da un esercito nei tempi moderni…
-The War of the Worlds (programma radiofonico).
Questa, potrebbe tranquillamente essere una cronaca di un nostro TG odierno, solo che in questo caso non ci riferiamo ai marziani, ma a un’altra specie, anch’essa invasiva, ma almeno non aliena (che in ambito scientifico si contrappone a specie nativa). Stiamo parlando del temuto e famigerato Vermocane. Ma andiamo per ordine.
L’Hermodice carunculata, questo è il suo nome scientifico; è un verme polichete marino dotato di setole urticanti. È vagile, ovvero si può muovere, ed è originario del Mar Mediterraneo. Qui si smonta il primo falso mito: il vermocane non è una specie che viene da altri mari! Infatti, in diversi musei Naturali, come il Doderlein di Palermo, sono conservati diversi campioni di Vermocane del secolo scorso, provenienti dalle nostre acque.
Tuttavia, non si può negare che negli ultimi anni ci sia stata un’esplosione di segnalazioni. Pescatori, subacquei, bagnanti: è stato visto ovunque e da tutti. Questo comportamento invasivo, che potremmo definire native invader (invasore nativo, un concetto recente per le scienze ecologiche), è una diretta conseguenza delle nostre azioni.
Temperature del Mar Mediterraneo in aumento: anomalie fino a +5,5°C lungo le coste italiane. @ European Union, Copernicus Marine Service data
Il Mar Mediterraneo, un bacino piccolo e semichiuso su cui si affacciano 21 Stati e circa 450 milioni di persone, sta subendo enormi sconvolgimenti ambientali a causa dell’Uomo. Sta diventando sempre più caldo, e fra i vari fenomeni che si sono innescati c’è la meridionalizzazione, ovvero il graduale, ma continuo spostamento di organismi tipici della porzione meridionale del bacino verso nord.
Ed è proprio questo che sta facendo il Vermocane. Abituato a vivere in acque calde, come quelle che possiamo trovare a nord dell’Egitto o lungo le coste del Medio Oriente, sta trovando condizioni simili anche nel Mar Tirreno. Muovendosi anche attraverso le uova e le larve, che si spostano grazie alle correnti, si insedia in luoghi in cui fino a qualche tempo fa era, se non impossibile, almeno improbabile osservarlo.
Ed eccolo popolare i fondali dei nostri mari, nutrendosi di pesci morti (è infatti un saprofago) o “attaccando” le reti e gli ami dei pescatori, che si ritrovano gli attrezzi di pesca pieni di questa specie.
Hermodice carunculata, è possibile apprezzare le setole bianche urticanti.
Ecco la domanda fondamentale: come possiamo difenderci? Partendo dal presupposto che noi non siamo la specie di cui si nutre, se dovessimo incontrarlo non c’è bisogno di farsi prendere dal panico, in quanto non si metterà a “correre” o a “nuotare” in superficie per attaccarci. Si muove sul fondale, quindi basta semplicemente, facendo attenzione a non toccarlo, ignorarlo.
E se dovessimo toccarlo? Beh, la sensazione non sarebbe piacevole; non a caso è chiamato verme di fuoco! Le setole, che usa per spostarsi, contengono una neurotossina che provoca irritazione intensa e una sensazione di bruciore (da qui il nome) che, a meno che non si sia allergici, dura qualche ora.
Il consiglio degli esperti è di rimuovere le setole rimaste nella pelle con del nastro adesivo dopo aver disinfettato la zona con alcol, e eventualmente di recarsi a un pronto soccorso per accertarsi che non ci siano ulteriori conseguenze.
Quello del Vermocane potrebbe essere un incontro che lascia il segno, letteralmente! Dopotutto, cosa c’è di meglio per rendere memorabile una giornata al mare? Quindi, buon bagno e, soprattutto, buona fortuna!
Fonti: Trainito, E., & Baldacconi, R. (2021). Atlante di Flora e Fauna del Mediterraneo. Guida alla biodiversità degli ambienti marini. IL CASTELLO;
Toso, A., Furfaro, G., Fai, S., Giangrande, A., & Piraino, S. (2022). A Sea of fireworms? New insights on ecology and seasonal density of Hermodice carunculata (Pallas 1766) (Annelida) in the Ionian Sea (SE Italy). The European Zoological Journal, 89(1), 1104-1114.
Fonti foto: Foto di Hermodice carunculata per gentile concessione dell’autore dell’articolo.
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