Questo pomeriggio, a partire dalle 19, sarà possibile ammirare all’Oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi), la “Statua del Re” - opera in stucco firmata da Procopio Serpotta, figlio di Giacomo - che verrà mostrata al pubblico, nella sua definitiva collocazione, dopo il restauro effettuato con risorse della Fondazione Sicilia su impulso dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani.
L’Opera, che supera in altezza i due metri, poggia su un piedistallo che riporta un’iscrizione con la data 1727, il nome del probabile committente e il nome dell’autore, Procopio Serpotta. La statua mostra una figura virile in abbigliamento militare da cerimonia con corazza e gorgiera, una mano al fianco e l’altra che impugna il bastone, rivolto verso l’esterno in basso.
"Grazie all’iniziativa congiunta degli Amici dei Musei Siciliani e della Fondazione Sicilia e alla progettazione del restauro del Museo Regionale di Palazzo Abatellis - evidenzia l'assessore dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà - un'opera di grande pregio esce dai depositi e torna a respirare all'interno del percorso degli stucchi dei Serpotta, cui la Galleria di Palazzo Abatellis ha destinato la sede dell’Oratorio dei Bianchi. È motivo di grande gioia per noi tutti che, attraverso il restauro della Statua del Re, recuperiamo un pezzo della nostra memoria; è anche un'occasione importante per testimoniare l'attenzione che, sempre più spesso, i privati dedicano alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. La presentazione della statua avvia il Festival RestArt che renderà fruibili, fino al 28 agosto durante le ore notturne, numerosi beni culturali di Palermo tra cui Palazzo Abatellis, palazzo Mirto e l’Oratorio dei Bianchi”.
Dopo quasi venti anni di giacenza nei depositi dell’Oratorio dei Bianchi, la statua in stucco di Procopio Serpotta, collocata originariamente in esterno sul prospetto del “Palazzo del Re” demolito nel 1936 per la realizzazione dell’attuale via Roma, torna ad essere fruibile dominando la scena dallo scalone dell’Oratorio. Si tratta dell’unica opera a carattere laico che l’erede del grande stuccatore Giacomo ha realizzato nella città di Palermo e raffigura il giovane Re Filippo II, figlio di Carlo V.
“La figura di un re - dice Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente degli Amici dei Musei Siciliani ed organizzatore di RestArt - che si rialza e mostra tutto il suo splendore simbolicamente rappresenta la città che riparte mostrando la sua bellezza. Non poteva esserci momento migliore per presentare questo importante restauro che l’inizio di questa nuova edizione di RestART”.
“Riguardo agli aspetti propriamente artistici - precisa Evelina De Castro, direttrice della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis - si tratta di un’importante occasione per riconsiderare il catalogo critico di Procopio Serpotta, “ artista degno del padre”, come lo definì Donald Garstang. Coeva agli anni del compimento del suo capolavoro, ritenuta tale la decorazione dell’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, anche la “Statua del Re” riflette “l’elegante stile classicheggiante”. volto a modelli manieristici, che Procopio afferma in quel tempo come cifra originale del percorso autonomo di maturazione artistica”.
Il restauro è stato condotto e portato a termine dalla Pragma.
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