Un classico dell’Opera dei pupi, “firmato” dalla Compagnia Famiglia Mancuso.
Stavolta La pazzia di Orlando, in collaborazione con il Museo delle Marionette, andrà in scena domani, martedì 20 giugno alle 21 a Palazzo Lanza di Trabia.
Le battaglie tra Carlo Magno e l’imperatore Agramante continuano sotto le mura di Parigi: nell’ultimo scontro fra i due eserciti, Rinaldo uccide il principe Dardanello. Due dei suoi scudieri, Medoro e Cloridano, decidono allora di andare a prendere di notte il corpo del loro principe, ma vengono scoperti dai cristiani. Cloridiano viene ucciso e Medoro viene ferito. Angelica, in fuga dal Bosco della Foglia, si imbatte in Medoro e vedendo che è ferito lo aiuta. Insieme trovano rifugio da un pastore che li accoglie nella sua grotta. Qui Angelica cura Medoro e tra i due nasce l’amore.
Nel frattempo Orlando, che era alla ricerca di Angelica, si imbatte nel pastore che gli racconta dell’amore sbocciato tra la principessa e il soldato. Giunto nel fitto bosco, quando Orlando vede incise sugli alberi le dichiarazioni d’amore dei due amanti, impazzisce di gelosia e il suo dolore si trasforma in ira. In preda ad una crisi furibonda comincia a strapparsi le armi e a vagare ormai fuori di senno nel bosco …
Compagnia Famiglia Mancuso. È nata su iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente della omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928 quando Antonino Mancuso, nonno di Enzo, aprì un teatrino dell’opera dei pupi nel quartiere Borgo Vecchio, in piazza don Luigi Sturzo. Fino ad allora Antonino Mancuso, allievo del puparo Pernice, aveva portato l'opera dei pupi in vari paesi della provincia viaggiando a bordo di un camion trasformato in teatro. Mancuso apportò alcune innovazioni alle armature con elmi alla greca e romani. Agli spettacoli partecipavano i figli Nino, papà di Enzo, Pino e Stefano. Enzo, figlio e nipote d'arte, è nato a Palermo nel 1974 ed è l'anima dell’attuale compagnia. Restaura alcuni pupi ereditati dal nonno ed inizia la sua attività nel 1994. Enzo Mancuso, oggi considerato uno dei più solidi pupari palermitani, non si è fermato all’apprendimento delle tecniche della costruzione e della manovra, ma ha approfondito lo studio di vecchi canovacci e perfezionato la tecnica recitativa. La sua compagnia partecipa per più edizioni ad importanti festival di teatro di figura.
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