La Fondazione Salvare Palermo promuove il progetto “La Pupa si ricrea”, dedicato alla figura femminile raffigurata in uno dei tre pannelli che fanno parte integrante dell’impaginato architettonico del fronte esterno del Panificio Morello, all’interno del mercato storico del Capo, nel piano terra del Palazzo Serenario.
I pannelli, di straordinaria bellezza e dotati di una eccellente qualità tecnica, materica ed estetica, sono in mosaico di tessere di pasta vitrea, in parte dipinte da uno strato di smalto ed in parte trasparenti lasciando intravedere il fondo a foglia d’oro. I due pannelli orizzontali riportano la denominazione del proprietario Salvatore Morello, mentre il pannello laterale è dominato dalla figura femminile, la “Pupa”, affettuoso appellativo dato dagli abitanti e commercianti del mercato. Con un abito curato nei dettagli cosi come la sua capigliatura, la Pupa appare impreziosita da monili e circondata da spighe e fiori, richiamando l’antico culto di Demetra e la simbologia della fertilità e dell’abbondanza, cui è strettamente collegata la funzione stessa della panificazione, e per una certa somiglianza, ha fatto pensare ad un ‘ritratto‘ della giovane Vincenza Morello, che aveva sposato il cugino Salvatore proprietario del forno.
L’opera musiva. La storia
L’autore di questo capolavoro realizzato nei primissimi anni venti del Novecento e a oggi ignoto, potrebbe essere identificato, secondo alcuni studiosi, in Salvatore Gregorietti o, restando nel panorama palermitano, ad un artista della bottega di Pietro Bevilacqua.
Nel 1991 il pannello viene dichiarato di interesse storico artistico con decreto assessoriale, e nel 2015 con altro decreto assessoriale riconosce l’interesse storico, artistico ed etonoantropologico dell’intera bottega, alla quale nel 2004 la Camera di Commercio di Palermo aveva conferito una targa d’oro, in quanto patrimonio della città non solo economico ma sopratutto culturale.
Dopo il crollo di parte di Palazzo Serenario, nel cui piano terra è collocata la bottega, si è proceduto al distacco dei tre pannelli dal fronte e al loro trasferimento temporaneo nel Palazzo Ajutamicristo sede della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, dove il Prof. Franco Fazzio ha eseguito l’attento intervento di restauro.
Nel 2016 i tre pannelli sono stati restaurati a cura della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e dalla Fondazione Salvare Palermo, grazie al contributo di diversi sponsor, e sono temporaneamente collocati presso la sede della Soprintendenza.
Il progetto
Il progetto in itinere nasce da un’idea della past president della Fondazione Salvare Palermo Rosanna Pirajno, e si propone di ricreare attraverso una ricerca approfondita la riproduzione del vestito e dei monili della “Pupa”, per poi esporla in un viaggio itinerante nei luoghi più significativi della città.
Si vuole così attualizzare una figura, quella della “Pupa”, espressione di un periodo storico, gli anni Venti, molto significativo per la città di Palermo, eleggendola a icona “laica” del 2024.
Lo studio delle parti è stato eseguito dalla studiosa del costume Roberta Barraja e dalla designer del gioiello Laura Plaja, e si basa su una dettagliata analisi storica che si arricchisce, addentrandosi nell’elaborato di ricerca, con la descrizione dei minuziosi particolari ispirati ai motivi decorativi dell’epoca e si completa con la cartella tonale e la ricerca dei materiali, a conferma della originalità, della raffinata eleganza e dell’aderenza del costume e dei gioielli ai canoni estetici della moda del tempo.
Le due studiose hanno realizzato l’abito in scala 1 a 2 perfettamente riproducente quello della “Pupa”, corredato anche dalla riproduzione, sempre ovviamente in scala, dei gioielli che la adornano.
La casa di moda “La Vie en Rose” e la gioielleria “Fecarotta” propongono le “attualizzazioni” di abito e gioielli, nel contesto della attenzione al periodo della “Palermo Liberty” che le importanti mostre, “The Golden Age” della Fondazione Sant’Elia e “Palermo felicissima” per Coopculture, hanno dedicato.
Abito e monili nel corso del 2024 saranno esposti in alcuni monumenti e luoghi simboli del nostro territorio, nonché nelle vetrine dei più importanti negozi della città, certi della forza iconica di questo simbolo del nostro periodo “Liberty”.
Il progetto è realizzato dalla Fondazione Salvare Palermo onlus con il contributo di Fondazione Sicilia, ConfCommercio Palermo, e Touring Club Italiano - Club di Territorio di Palermo.
La prima tappa, grazie alla Fondazione Sant’Elia, si è svolta a Palazzo Sant’Elia con la inaugurazione nel mese di maggio. Per la seconda tappa è stata scelta la sede dell’Orto Botanico. La presentazione sarà lunedì 22 luglio alle ore 19,30.
Programma dell’evento
Saluti istituzionali di Roberto Lagalla, Sindaco del Comune di Palermo, e di Michelangelo Gruttadauria, Presidente del Sistema Museale di Ateneo.
Interventi di Salvare Palermo e Partner: Daniele Anselmo, Presidente della Fondazione Salvare Palermo onlus; Giuseppe Dragotta, Commissione Restauri della Fondazione Salvare Palermo onlus; Rosario Schicchi, Direttore dell’Orto Botanico di Palermo, che relazionerà su “I fiori della Pupa”; Patrizia Di Dio, AD La Vie en Rose; Fabrizio Fecarotta, Fecarotta Antichità; Roberta Barraja, costumista e studiosa del costume; Laura Plaja, designer del gioiello.
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