È una delle pagine iconiche del grande sinfonismo modernista, un monumento imponente per l’organico necessario, banco di prova di tutte le grandi compagini orchestrali: la Sinfonia n. 3 in re minore di Gustav Mahler è l’opera scelta per i concerti d’inaugurazione della 65a Stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana al Politeama Garibaldi venerdì 8 (ore 21) e sabato 9 novembre (ore 17.30).
Sul podio, uno dei direttori più apprezzati al mondo per questo repertorio, il tedesco Hartmut Haechen, con il contralto Anke Vodung che intonerà i versi musicati da Mahler (tratti da Also sprach Zarathustra di Nietzsche) e ancora il Coro femminile I Solisti di Operalaboratorio diretto da Fabio Ciulla e il Coro di voci bianche dell’Orchestra Sinfonica Siciliana diretto da Riccardo Scilipoti.
Per la stesura della sua Terza Sinfonia, Mahler impiega circa quattro anni o meglio quattro estati, stagioni in cui era più libero dagli impegni direttoriali, essendo una celebrità del podio. Iniziata nel 1895 durante il periodo di villeggiatura sull’Attersee, per la prima esecuzione della Terza si dovette aspettare il 1902. Come per la Seconda e la Quarta, per questa Terza Sinfonia, certamente la più imponente e ricca di pathos, il compositore attinge al mondo poetico del ciclo di poesie e canti popolari Das Knaben Wunderhorn; nei desideri del compositore, come sottolinea la ricerca musicologica, c’è il desiderio di delineare un grande “poema musicale che abbraccia tutti gli stadi dello sviluppo in ordine progressivo", procedendo dalla natura inanimata alla vita vegetale, a quella degli animali, all'uomo, e su su fino agli angeli e all'amore di Dio. Come ricorda Sergio Sablich, «alla prima esecuzione, l'ascoltatore era infatti confortato dal seguente programma: "I. Pan si sveglia: arriva l'estate; II. Ciò che i fiori del prato mi dicono; III. Ciò che mi dicono gli animali del bosco; IV. Che cosa mi racconta la notte (l'uomo); V. Che cosa mi raccontano le campane del mattino (gli angeli); VI. Quello che l'amore (Dio) mi racconta». Pubblicando l'opera, Mahler fece poi sparire ogni didascalia; ma il programma interiore, come sempre era stato un incentivo indispensabile alla sua fantasia, come si legge in numerose lettere del biennio 1895-96.
Hartmut Haenchen direttore
Nato a Dresda nel 1943, Hartmut Haenchen si è formato ed è cresciuto nella Repubblica Democratica Tedesca; nonostante i vincoli imposti dal regime, riesce a ottenere i permessi necessari per dirigere le principali orchestre occidentali, come la Filarmonica di Berlino e l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, conquistando il favore del pubblico e della critica per le sue interpretazioni, in particolare di Wagner, Mahler e Richard Strauss. Nel 1986 si è trasferito nei Paesi Bassi ed è stato nominato Direttore Principale delle Orchestre Filarmonica e da Camera dei Paesi Bassi e Direttore Musicale dell'Opera Nazionale Olandese. Nei tredici anni di questo suo mandato, ricco di successi (da Mozart a Berg, da Gluck a Musorgskij e Šostakovoč, da Haendel a Puccini, Verdi, Strauss, Čajkovskij) va ricordato Der Ring des Nibelungen di Wagner con regia di Pierre Audi (disponibile su CD, DVD e in streaming online) ripreso in occasione del bicentenario wagneriano del 2013. Durante la sua lunga e acclamata carriera ha quindi collaborato con le principali orchestre sinfoniche del mondo, tra cui la Oslo Philharmonic, quella della Tonhalle di Zurigo e della Gewandhaus di Lipsia, la Sächsische Staatskapelle Dresden, quella della WDR di Colonia, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, Orchestre National de France, l’Orchestre de Paris, la Dallas Symphony Orchestra, l’Orcehstra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Altrettanto numerose e importanti le sue presenze nei maggiori teatri del mondo tra cui l’Opéra di Parigi, il Covent Garden di Londra, il Teatro Real di Madrid, il New National Theatre di Tokyo, il Teatro La Monnaie di Bruxelles,il Grand Théâtre di Ginevra. Nel 2016 ha debuttato a Bayreuth dove, con la direzione di Parsifal, ha avuto trionfali riscontri dal pubblico e dalla stampa internazionale. Nel 2013 ha debuttato al Teatro alla Scala con Der fliegende Holländer, cui sono seguiti impegni con l’Orchestra del Teatro San Carlo, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, del Carlo Felice di Genova, del Teatro La Fenice di Venezia. Hartmut Haenchen ha realizzato più di 130 registrazioni discografiche che hanno ottenuto premi e riscontri positivi. Nel 2017 il mensile «Opernwelt» lo ha premiato come "Direttore d'orchestra dell'anno". Haenchen è anche autore di testi, tra cui studi su Wagner e Mahler, nonché sulle prassi esecutive nel XVIII secolo; è anche protagonista di un documentario, The Skye Over Dresden, trasmesso sia in TV che nell'ambito del Netherlands Film Festival e del 33° Festival Internazionale del Film sull'Arte di Montréal. Nell'ottobre 2008 è stato insignito della Croce Federale al Merito della Repubblica di Germania per il suo eccezionale contributo alla musica e alle arti.
I biglietti per i singoli concerti hanno un costo da 18 a 30 euro (intero), da 14 a 24 euro (ridotto -20%), da 9 a 15 euro (ridotto -50%). La riduzione è valida per abbonati, convenzioni, studenti under16 e accompagnatore, disabili con accompagnatore.
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