Mercoledì 20 settembre alle ore 17,30 a Villa Zito (via della Libertà, 52) il Presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore, e il Presidente della Fondazione Sebastiano Tusa, Valeria Li Vigni Tusa, hanno il piacere di presentare al pubblico e alla stampa la mostra di Jean Boghossian dal titolo “Il linguaggio del fuoco - Immaginario Fiammeggiante. Forme e ritmi dell’instabilità universale” a cura di Bruno Corà.
“La Mostra presenta un’antologica tra le più complete di Jean Boghossian, - spiega Valeria Li Vigni - artista di fama internazionale, per rendere omaggio al grande archeologo e studioso Sebastiano Tusa. L’artista, che sarà presente all’evento, con la sua costante attenzione agli equilibri mediterranei, ben si allinea con quella funzione socio-politica che Tusa ha sempre sviluppato nella sua immensa produzione. Un archeologo rivolto al Mediterraneo e ai suoi sviluppi socio culturali, un Mediterraneo che offre innumerevoli stimoli, archeologici, artistici, letterari, finalizzati alla conoscenza e alla tutela del Patrimonio culturale, in una costante cooperazione e valorizzazione nell’intento di sviluppare un dialogo, abbattere le barriere e creare una coscienza condivisa”.
Boghossian ridisegna l’armonia, scolpisce la bellezza, installa i suoi colori riuscendo con le sue mani a trasformare il fuoco in forza creatrice, come spiega il curatore della mostra, Bruno Corà. Questo linguaggio, creatore e distruttore, significa la rinascita della bellezza, dell’arte, della pace, come uno sciamano che restituisce la connessione tra il cielo e la terra, perché è collegato alla trasformazione della materia.
“La Fondazione Sicilia, particolarmente legata alla Fondazione Sebastiano Tusa per la stima e gli interessi comuni, ha il piacere di ospitare Boghossian, un artista di fama mondiale – dice Bonsignore – la cui arte è un miracolo di bellezza, dove il fuoco e il fumo, invece di distruggere, creano vita e arte per rendere omaggio a Sebastiano Tusa, profondo conoscitore del Mediterraneo”.
Jean Boghossian, nato ad Aleppo da una famiglia di origine armena, ha vissuto e tuttora divide il suo tempo tra il Medio Oriente (Beirut, Yerevan) e l'Europa (Bruxelles, Monaco) dedicandosi alla pittura, alla scultura e alle arti applicate, con un linguaggio originale e innovativo.
Dopo gli studi accademici e un lungo tirocinio nell'arte orafa e degli ornamenti del corpo, negli ultimi vent’anni Boghossian ha elaborato una tecnica innovativa rispondente a una estetica di instabilità, di impermanenza e, a suo modo, di rapidità sperimentale nell'esecuzione dell'opera, in sintonia con i ritmi di una realtà sempre più dinamica, quale quella del nostro tempo. Le sue opere considerano ogni tipo di materiale, attraverso la loro elaborazione mediante il fuoco, il fumo, il pigmento puro, la pittura aerografata e altri mezzi atti alla trasformazione repentina e che richiedono un sensibile dominio e controllo delle forme.
La visita alla Mostra è gratuita.
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