Peter Stein è il regista dello spettacolo Crisi di nervi - Tre atti unici di Anton Čechov: L’orso con Maddalena Crippa, Sergio Basile, Alessandro Sampaoli; I danni del tabacco con Gianluigi Fogacci; La domanda di matrimonio con Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia Scatigno.
Lo spettacolo, coprodotto dal Teatro Biondo di Palermo e dal Teatro Menotti di Milano debutta in prima assoluta nella Sala Grande del Biondo venerdì 10 maggio alle ore 21.00.
Le scene sono di Ferdinand Woegerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich e le luci di Andrea Violato.
Repliche al Teatro Biondo fino al 19 maggio e al Teatro Menotti di Milano dal 23 maggio al 9 giugno.
Gli atti unici di Anton Čechov, ispirati alla commedia francese e al vaudeville e molto popolari in Francia all’epoca di Čechov, sono stati fonte di ispirazione e studio per attori e scrittori di teatro e hanno divertito intere generazioni di spettatori di tutte le lingue. I tre titoli che costituiscono lo spettacolo diretto da Peter Stein, sono divertenti e aspre critiche della società borghese di fine Ottocento, che si rivela non molto diversa da quella dei nostri tempi, interessata al profitto, ai beni materiali e all’aspetto esteriore.
Il protagonista de L’orso quasi muore dalla rabbia per un credito che non gli viene rimborsato da parte di una donna, che lui arriva a sfidare a duello, per finire in ginocchio a chiederle di diventare sua moglie.
Ne I danni del tabacco un presunto oratore deve tenere una conferenza sugli effetti negativi del fumo, ma, tra starnuti e attacchi d’asma, confessa in realtà di voler mettere fine alla disastrosa vita coniugale che conduce.
Ne La domanda di matrimonio l’aspirante sposo, per timidezza e altre difficoltà fisiche, non riesce a porre alla futura sposa la fatidica domanda, e anzi si mette a litigare con lei, che a sua volta gli ribatte a muso duro ed è preda di un attacco isterico quando lui cade svenuto per ipocondria.
«Dopo l’insuccesso delle sue prime due opere – spiega Peter Stein – il giovane Čechov giurò di non scrivere mai più per il teatro drammatico e decise di dedicarsi esclusivamente al vaudeville. Questa circostanza ci ha regalato una serie di atti unici pieni di sarcasmo, di comicità paradossale, di stravagante assurdità e di folle crudeltà, e che a loro volta sono diventati il terreno fertile per l’esperienza e la preparazione delle grandi opere della maturità dell’autore. Nelle tre opere esemplari che presentiamo, i personaggi di volta in volta si fanno prendere da crisi di nervi, si ammalano, sono preda di attacchi isterici o litigano in continuazione fra loro. L’estrema comicità, l’esasperazione e gli eccessi di crudeltà utilizzati dall’autore, possono funzionare soltanto se accompagnati da un sottofondo realistico e psicologicamente giustificato. Comunque si tratta pur sempre di opere di Čechov. Sono questi i presupposti su cui gli attori hanno dovuto lavorare. Speriamo di averlo fatto con successo».
Fonte: Teatro Biondo
Fonte Immagine: Tommaso Le Pera - Teatro Biondo
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