È uno degli appuntamenti più attesi della Stagione 2022/2023 dell’Associazione Siciliana Amici della Musica: il violoncellista palermitano Giovanni Sollima sarà in duo con la giovanissima pianista Carlotta Maestrini martedì 7 febbraio alle 20.45 al Teatro Politeama Garibaldi. In programma una proposta d’ascolto variegata che mette a confronto giovani di diverse epoche: da Beethoven ad Eliodoro Sollima, da composizioni dello stesso Giovanni Sollima alle sue riletture di brani di band degli anni Novanta.
Giovanni Sollima artista di fama internazionale, è Accademico di Santa Cecilia ed è il compositore italiano più eseguito nel mondo. Interminabile l’elenco dei nomi degli artisti e delle orchestre con i quali ha suonato. Nel 1998 si apre il suo catalogo discografico che comprende registrazioni di sue composizioni, grandi classici del repertorio per violoncello e riscoperte.
Carlotta Maestrini, palermitana classe 2005, debutta a soli nove anni con l’Orchestra Haydn a Lecce. Concertista e vincitrice di numerosi concorsi, con Giovanni Sollima ha inciso il CD Untitled per Movimento Classical. Dal 2019 è un’artista sostenuta da Musica con le Ali, associazione che si occupa dei giovani talenti italiani.
Il concerto agli Amici della Musica si aprirà con la Sonata Op. 5 n. 2 per violoncello e pianoforte è stata scritta da Beethoven nel 1797, all’età di 27 anni, ed è una composizione che guarda agli esempi del passato ma tracciando una chiara direzione verso il futuro della scrittura musicale dedicata a questi due strumenti. Guardare al passato è stato ciò che ha fatto lo stesso Sollima per la sua Sonata 2050 del 2016, composizione basata sulla parte ad oggi conosciuta della Sonata op. 64 e su un frammento inedito, entrambi di Beethoven ed entrambi elaborati per primi due movimenti che costituiscono l’opera. ll terzo movimento rielabora invece alcune battute del Preludio 998 per liuto di Bach.
Di Giovanni Sollima si ascolterà anche il Tema III da Il Bell’Antonio, composizione concepita inizialmente per la pellicola di Maurizio Zaccaro del 2005 e basato sul romanzo di Vitaliano Brancati che ha poi avuto vita a sé e nel 2015 è stato inciso dal violoncellista Yo-Yo Ma con la pianista Kathy Stott. Spazio anche per Eliodoro Sollima, capostipite della famiglia di musicisti palermitani, con il brano intitolato Aria e della cui genesi il figlio Giovanni racconta: «Papà, quando ha composto l’Aria, era adolescente, sarà successo tra il ‘43 e il ‘45, non so con certezza. È un breve brano che ultimamente mi trovo a suonare in concerto nelle tre delle sue quattro versioni; violoncello e pianoforte, violoncello e archi, quartetto di violoncelli. Papà raccontava di aver trascorso diverse notti nei rifugi durante i bombardamenti, lì dentro componeva, studiava il pianoforte senza strumento (aveva disegnato i tasti su una tavola di legno). Il titolo – Aria – è liberatorio, il brano stesso simboleggia, senza la pretesa o l’intento, l’uscita da un incubo».
In programma anche delle trascrizioni che Giovanni Sollima ha composto di brani di band iconiche tutte nate fra le fine degli anni Ottanta e i primi anni del decennio successivo: dei Deftones sarà suonata Passenger, dei System Of A Down Chop Suey e della band islandese Sigur Ròs – nota per utilizzare in molte canzoni la lingua artificiale hopelandic – il brano Ára bátur.
Fonte Immagine: Associazione Amici della Musica
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