Si potrà scoprire la città sotterranea o gustare un aperitivo affacciati sulla Cattedrale, assistere al Genio o a Santa Rosalia interpretati dai pupi, immaginare le monache dietro le grate, leggere i nomi dei Florio sulle tombe monumentali, sorvolare la città su un agile Piper o guardarla dal mare e trovarla bellissima. E per chi vuole unire un cammino di fede a un percorso nella natura, è giusto affidarsi ai frati del convento di Santa Maria del Gesù e salire con loro fino al famoso cipresso di sanBenedetto il Moro che – dopo il disastroso incendio del luglio scorso – sta pian piano rinascendo per mano dell’intera comunità di Santa Maria di Gesù: ogni giorno in tanti salgono il ripido sentiero per abbeverare la pianta e, magari, raccomandarsi al santo.
Il Genio di Palermo è un progetto di comunità che si riappropria della sua anima culturale, con l’aiuto dei professori e dei ricercatori pronti a mettersi in gioco e condividere il proprio sapere; è organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori insieme con l’Università di Palermo, nel solco della Terza Missione dell’ Ateneo, con enti pubblici e privati che partecipano al progetto.
Siamo al secondo dei tre weekend in programma, sono aperti quasi venti luoghi e disponibili esperienze imperdibili e passeggiate. Alcuni apriranno già dal venerdì (26 aprile e fino a domenica) come l’Archivio Storico con i suoi marchingegni ingegnosi o il Famedio nella biblioteca di Casa Professa. Da questo venerdì si aggiunge Palazzo Asmundo con le sue collezioni preziose e l’affaccio sulla Cattedrale; e da sabato la collezione infinita di pupi, ombre, marionette e burattini del Museo Pasqualino. Aprono l’intero weekend, il “quarto canto” ovvero Palazzo Costantino con l’affresco superstite del Velasco; Palazzo Oneto di Sperlinga rinato tramite l’arte contemporanea; aprono le porte la sontuosa Villa Niscemi (venerdì e domenica, fino alle 12.30), poi venerdì e sabato Palazzo Comitini, con l’arazzo del Genio; aprono le due cattedrali dell’acqua, le Sorgenti del Gabriele – sabato alle 10.30 una visita imperdibile sarà condotta da Pietro Todaro, sublime conoscitore delle cavità della città - e i Serbatoi di San Ciro, poco lontano sia dalla chiesa intitolata al santo ai piedi di Monte Grifone che dalle Grotte dei giganti (aperti sabato e domenica). Non si deve perdere l’occasione di scendere nella Cripta delle Repentite per ritrovare le anime delle prostitute redente, ascoltando la loro storia; di seguire i frati alla scoperta del Convento di Santa Maria di Gesù; di salire su Porta Felice per osservare il mare da un lato e il lungo Cassaro dall’altro. E soprattutto di scoprire Villa Alliata di Pietratagliata, la residenza del principe mago Raniero che qui si rinchiuse 35 anni, dedito ai suoi studi di scienze occulte ed entomologia: è rinata come boutique hotel, ma non mancherà di affascinare.
LE ESPERIENZE. Sono tante, tutte imperdibili. Dal tour in barca sulla leggendaria Lisca Bianca al volo in Piper quadriposto, dal percorso speciale tra le 5000 mattonelle delle Stanze al Genio, guidati dal collezionista Pio Mellina, alle collezioni di abiti e biancheria d’epoca condotti da Raffaello Piraino; dall’aperitivo tra i tesori di Palazzo Asmundo, alla visita al tramonto tra le specie tropicali dell’Orto Botanico agli spettacoli di pupi della storica Famiglia Argento nel teatrino in un vicolo di fronte alla Cattedrale. La devozione declinata: il professore di Architettura tecnica Giovanni Fatta pesca dal suo libro “Dietro una grata” per ricostruire le logge silenziose delle monache sul Cassaro; e con i frati si potranno contare le cappelle gentilizie di Santa Maria del Gesù o seguire un percorso lungo i sentieri di Monte Grifone, fino ai luoghi in cui visse il beato Matteo, Fra’ Innocenzo e San Benedetto il Moro.
LE PASSEGGIATE. Sono cinque le passeggiate in programma questo secondo weekend del festival, ognuna è diversa dall’altra, condotte dalle guide accreditate e da esperti che approfondiranno i diversi temi. Sabato si andrà sulle tracce del Gattopardo tra le due dimore Tomasi e si scoprirà in notturna la storia dei pugnalatori del 1862 attraverso gli occhi di Leonardo Sciascia; domenica invece ci si addentrerà tra i sentieri della Favorita. Ed è divisa in due capitoli nei due giorni (ugualmente suggestivi) la passeggiata sulle tracce dei Florio all’alba dell’Esposizione Nazionale che fece nascere la Palermo della Belle Époque.
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