Dopo il successo dello scorso anno, tornano nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo le Colazioni d’autore con Vincenzo Pirrotta. Per quattro domeniche, dal 10 novembre al primo dicembre, l’attore interpreterà brani tratti da una selezione di racconti di alcuni grandi autori della letteratura internazionale.
A partire dalle 10.15 sarà possibile intrattenersi nel foyer della Sala Strehler sorseggiando un caffè o un the e gustando i biscotti artigianali offerti da Tumminello; nel frattempo si potrà visitare la mostra dedicata alla scenografa e costumista Santuzza Calì. Alle 11.00 avranno inizio le letture.
Si comincia il 10 novembre con Carlo Emilio Gadda, del quale Pirrotta proporrà un brano da Accoppiamenti giudiziosi, e Italo Calvino con estratti da Romanzi e racconti.
Il 17 novembre sarà la volta di Fëdor Dostoevskij e Nicolaj Gogol’ con brani tratti dai loro Racconti, il 24 toccherà ai Racconti brevi e straordinari di Jorge Luis Borges e al Bestiario di Julio Cortázar; infine, il primo dicembre Pirrotta leggerà brani da L’elefante scomparso e altri racconti di Haruki Murakami e da Il treno di notte di Ruskin Bond.
«Sono felice di ritornare alle nostre Colazioni d’autore – dice Pirrotta – che stavolta voglio dedicare a grandi autori che si sono cimentati con la scrittura dei racconti brevi, per loro natura sfuggenti e volatili: si nascondono in ampie raccolte e, una volta letti, non è facile ritrovarli tra i tanti volumi di una libreria. Però li ricordiamo bene. Una cosa è certa: i racconti sono difficili da dimenticare, arrivano dritti nel cuore dei lettori come una saetta, un pugno narrativo denso di immagini ed emozioni forti. Del resto è proprio questa la caratteristica di una forma di scrittura che, come sosteneva Italo Calvino, ha un passo simile a una salita ripida, seguita da una repentina discesa. Visti da alcuni autori come una fertile palestra di scrittura, dove sperimentare temi e linguaggi sempre differenti, i racconti si distinguono dai romanzi non solo per la lunghezza, ma anche per il respiro e il ritmo: sono storie da divorare in un sol boccone, finestre che ci permettono di osservare un piccolo squarcio di mondo, per poi richiudersi subito dopo e lasciarci immaginare tutto il resto».
Fonte: Teatro Biondo
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