La Senatrice Dolores Bevilacqua ieri sera è intervenuta in aula per parlare del missionario laico Biagio Conte.
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L’aula del Senato ha tributato Biagio Conte con un lungo applauso. Nel mio intervento ho voluto ricordare la figura di Fratel Biagio e nel contempo richiamare la politica ad una maggiore attenzione verso i più bisognosi.
Giovedì 12 gennaio ha chiuso gli occhi in pace, prematuramente, dopo una breve malattia, il missionario laico Biagio Conte. Un uomo che con la sua opera ha mostrato al mondo cosa significhi aiutare gli ultimi, sopperendo all’assenza di politiche di welfare e all’indifferenza della nostra società.
Biagio Conte, figlio di ricchi costruttori edili, rinuncia ai suoi beni e agli agi della sua casa, lascia la sua famiglia e nel 1990 decide di vivere come eremita, ritirandosi nelle montagne dell'entroterra della Sicilia e, successivamente, facendo un viaggio interamente a piedi verso la città di Assisi, città di San Francesco. La trasmissione “Chi l’ha visto” si occupa di lui. Torna a Palermo con nuova consapevolezza e va, povero tra i poveri, per portare conforto a chi non ha niente e nessuno.
Negli anni fonda: la "Missione di Speranza e Carità" di via Archirafi, "La Cittadella del povero e della speranza" nell'ex caserma di via Decollati e "La Casa di Accoglienza femminile" in via Garibaldi nei pressi della Magione, dedicata a donne e mamme con bambini.
L’immensa opera di Biagio Conte diventa porto sicuro per gli ultimi della città, senzatetto, immigrati, donne abbandonate, ex detenuti, intere famiglie cadute in povertà, aiutando migliaia e migliaia di persone, senza chiedere nulla in cambio.
Fratel Biagio, così veniva chiamato, è un uomo che si è donato completamente e che resterà nella storia e nei cuori di tutti. È stato un dono, un’ispirazione al bene, un miracolo che ha celebrato la vita nella sua essenza, un monito per la società.
Ha sempre messo se stesso al servizio delle cause per cui si batteva. Spesso ha richiamato le istituzioni a sostenere i più deboli conducendo logoranti scioperi della fame. Ha toccato le coscienze dei suoi concittadini, e di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo, invocando speranza nel prossimo e chiedendo a tutti un impegno civile, soprattutto ai giovani, perché ciascuno si facesse moralmente carico dei meno fortunati.
Papa Francesco, che nel 2018 a Palermo gli fece visita pranzando poi con Biagio Conte e i suoi fratelli, lo ha ricordato come "generoso missionario di carità e amico dei poveri” per cui si è “instancabilmente prodigato offrendo consolazione, protezione e speranza”.
Ai suoi funerali, una folla commossa di migliaia di persone lo ha accompagnato nell’ultimo viaggio dalla cittadella del povero alla cattedrale. Sono venuti da tutta Europa per rendere omaggio ad un grande uomo che ha agito come un santo in terra.
La città di Palermo, le istituzioni ad ogni livello, raccolgono oggi un’eredità morale e una grande responsabilità perché nel nome di Biagio Conte dovranno sostenere e portare avanti la “Missione di speranza e carità”, lottando per quei poveri che Biagio Conte ha sempre difeso. Il suo sorriso continuerà a illuminare i cuori e a indicare la strada da seguire.
È per questo che al Senato mi sono fatta testimone delle azioni di Biagio Conte, per ricordare ciò che la politica ha fatto e soprattutto non ha fatto, invitando la nostra assemblea a non emarginare i poveri, non lasciando nessuno indietro, senza discriminazioni di razza o religione.
Anzi, sostenendo con ancor più forza e convinzione i più fragili della nostra società, ma anche tutte quelle realtà del terzo settore in Italia che con grande senso di solidarietà e umanità hanno sopperito e sopperiscono alle mancanze della politica. Come fatto da Fratel Biagio e dalla sua comunità a cui ho rivolto un sentito pensiero e ringraziamento di cuore.
Fonte Immagine: Facebook Dolores Bevilacqua
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