Il sindaco, Leoluca Orlando, ha partecipato stamani presso la Villa Martiri delle Foibe, alla cerimonia di commemorazione delle vittime delle foibe: “L’amministrazione comunale presente a questa iniziativa che fa memoria delle vittime delle foibe, che sono una pagina terribile, drammatica della storia del nostro Paese che dopo molti anni di rimozione e di silenzio torna ad essere ricordata, accomunando le vittime delle foibe e le tante vittime della violenza. Una conferma ulteriore dell’applicazione e dell’attuazione della Costituzione repubblicana che riconosce i diritti di libertà e i diritti alla vita di tutti e di ciascuno. Una presenza doverosa e costante, istituzionale ma anche umana e personale”.
“Oggi celebriamo il «Giorno del Ricordo» per conservare la memoria sull’immane tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle Foibe, le fosse comuni nelle quali al confine nord-orientale furono massacrate migliaia di persone ad opera dei partigiani comunisti jugoslavi del maresciallo Tito. Parlare di Foibe, se da un lato è come riaprire e rinnovare un dolore quasi inenarrabile, dall’altro è, invece, come squarciare un velo su una terribile verità che, per oltre mezzo secolo, è stata taciuta con un’operazione abile e «scientifica»”. A sottolinearlo è l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, che questa mattina ha partecipato alla cerimonia organizzata a Palermo dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, nella villa intitolata ai Martiri delle Foibe.
In occasione di questa triste ricorrenza, l’Assessorato dei Beni culturali ha pubblicato - per le edizioni curate dal Centro Regionale del Catalogo - il volume, curato da Helga Marsala, sulla mostra fotografica intitolata “Foibe” di Sharon Ritossa, che è stata allestita lo scorso anno nelle sale espositive del Museo archeologico regionale “A. Salinas”. Una pubblicazione che racconta un progetto espositivo in cui unico testimone è l’aspro territorio carsico e le sue fosse comuni, abissi fagocitanti i corpi di tantissimi italiani: identità distinte, ma annullate da una morte atroce.
“Da Assessore dei Beni Culturali e, soprattutto, in questo particolare caso, dell’Identità Siciliana – prosegue l’assessore Samonà – leggo nelle Foibe l’annientamento di vitali comunità e la cancellazione di ogni singolo essere che vi apparteneva e della sua storia. È un dovere morale e un atto di giustizia ricordare gli oltre 400 siciliani che in quelle terre hanno trovato la morte. Parafrasando Jorge Luis Borges, dobbiamo sempre tenere in mente che «noi siamo la nostra memoria» che, fatta, spesso, di specchi rotti, dobbiamo assolutamente rendere infrangibili”.
Lo affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo in occasione del Giorno del Ricordo: "Il massacro delle foibe, gli orrori compiuti nei confronti di migliaia di italiani in Istria e nella Dalmazia, durante la seconda guerra mondiale e anche dopo la sua fine, sono stati a lungo dimenticati dalla storia. Una memoria che si era persa e che adesso grazie a una legge e con la testimonianza di alcuni sopravvissuti è stata recuperata. Una tragedia che al pari di tante altre deve unire gli italiani nel ricordo e diventare monito affinché la nostra società progredisca verso un sempre maggior rispetto delle minoranze".
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