Continua con impegno e attenzione il radicamento del partito politico del segretario nazionale, Gabriella Caramanica, che insieme a un gruppo coeso e competente di cittadini e volontari ha creato una nuova realtà anche nella città di Catania e nella sua provincia: realtà che va ad aggiungersi alla già vasta rete di coordinamenti comunali e provinciali presenti in terra siciliana.
“Sono molto contenta di questo nuovo traguardo che si inserisce in un panorama nazionale - ha detto la Caramanica - che ci vede impegnati nella lotta per la tutela degli animali, non solo cani e gatti ma tutti indistintamente. Combattendo, al contempo, il malaffare, il lucro e la criminalità e salvando il mondo animale da vili speculazioni. Vogliamo rivoluzionare il vecchio sistema, abbattendolo, e valorizzando la tutela degli animali: una sfida che porto avanti quotidianamente in tutta Italia e oggi anche qui a Catania, con l’aiuto di tanti amici e attivisti che ringrazio di cuore”. Roberta Arcieri, coordinatore RA provincia di Catania, ha continuato: “Ho aderito al partito Rivoluzione Animalista perché ci credo fermamente e sono convinta della battaglia sul testo unico contro i maltrattamenti e la salvaguardia degli animali. Da volontaria del territorio, sono convinta che politicamente riusciremo a fare approvare leggi specifiche importanti, e instaureremo un rapporto di collaborazione e sinergia con le pubbliche amministrazioni, per porre fine al grave problema del randagismo e non solo”.
“Una realtà quella siciliana gravissima dal punto di vista della tutela animale - ha poi aggiunto Mirco Francioso, coordinatore regionale RA Sicilia -. Rivoluzione Animalista vuole cambiare le cose in sinergia con le istituzioni istaurando un dialogo che possa finalmente dare una scossa a una situazione drammatica specie nel nostro territorio regionale. Noi ci crediamo”. Sulla falsariga anche Antonio Borrello, responsabile nazionale zoomafia RA: “Quello animale è un problema che riguarda tutto il meridione con affari milionari nella gestione dei canili. In questo senso la Sicilia rappresenta uno zoccolo duro che noi vogliamo scalfire e modellare in direzione della legalità. In particolare, il mio personale impegno è rivolto soprattutto al riconoscimento della zoorastia come reato penale. Finalmente oggi, abbiamo una realtà politica radicata e forte che ci permetterà di dire la nostra a livello governativo e ci consentirà di contribuire in maniera autorevole per l’approvazione di questa e altre leggi a tutela animale. Insieme ce la faremo”.
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