Avviati i lavori in somma urgenza nella chiesa di San Giovanni l’Origlione di Palermo, dove negli scorsi mesi si erano registrati pericolosi crolli che mettevano a rischio la pubblica incolumità.
I lavori, per 128.465,98 di euro del Ministero dell’Interno per i beni FEC, saranno realizzati dalla Maltese srl di Alcamo e dovranno essere completati entro sei mesi.
“L’intervento della Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo diretta da Selima Giuliano è stato tempestivo – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – e già nell’arco di sei mesi i lavori saranno completati e il bene riportato in sicurezza. Segno questo dell’operatività e della qualità professionale degli uffici che, nonostante sottodimensionati, continuano garantire la massima operatività”.
Il progetto è stato elaborato dall’arch. Silvana Lo Giudice della Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo che curerà anche la direzione dei lavori. Hanno collaborato alla progettazione Salvatore Greco, Sandra Proto, Mauro Sebastianelli, Antonino Alfano (coordinamento sicurezza), Dario Di Vincenzo. RUP arch. Ciro D’Arpa.
La pericolosità della chiesa era stata segnalata ad ottobre dello scorso anno alla Soprintendenza di Palermo dalla Prefettura di Palermo - Patrimonio del Fondo Edifici Culto – per il distacco di porzioni di tufo dal coronamento e dalla vela campanaria che generava pericolo alla pubblica incolumità. Nel corso del sopralluogo effettuato dai tecnici della Soprintendenza si è preso atto della tipologia di intervento da effettuare e si è dato luogo alla predisposizione del progetto di restauro.
I lavori comporteranno il restauro del prospetto principale della chiesa di San Giovanni l’Origlione ed in particolare e delle tre campate della vela campanaria e della croce apicale. Il rifacimento comporterà anche la sostituzione degli infissi in legno e il risanamento della struttura in cemento armato della scala interna alla torre che consente l’accesso alla terrazza della vela campanaria.
La Chiesa di San Giovanni l’Origlione, di proprietà della Prefettura di Palermo - Fondo di Edifici per il Culto, ricade nel Mandamento Palazzo Reale del Centro Storico di Palermo ed è sottoposta a vincolo monumentale operante ope legis ad tempus ai sensi del Dlgs 42/2004 - Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Alcune note sull’edificio
La Chiesa, con il convento delle monache benedettine di San Giovanni l’Origlione, viene fondata forse su una preesistenza del XIII secolo.
Nel 1532 le monache benedettine lasciano il convento per andare a fondarne uno nuovo ai Settangeli ed il convento di San Giovanni viene abitato dalle monache olivetane della Grazia fino al 1554, quando viene chiuso da tre deputati nominati dall’arcivescovo.
Nel 1600, a spese di una monaca della famiglia Durante, la Chiesa viene ingrandita come “gancia” dei cavalieri Gerosolimitani dipendente dalla Commenda della Guilla. Tra il 1635 ed il 1639 la decorazione della Chiesa viene affidata a Pietro Novelli.
Al fine di consentire alle monache di avere un belvedere sul Cassaro nel 1717, su progetto dell’architetto Carlo Infantolino e del padre domenicano Tommaso Maria Napoli, viene costruito un camminamento aereo. Il passaggio, coinvolgendo i palazzi vicini ivi compreso palazzo Papè Valdina lungo la via Protonotaro, verrà completato cinque anni dopo dagli architetti Giuseppe Venanzio Marvuglia e Giovanni Rossi.
I primi danni provocati dal terremoto del 1734 verranno riparati dall’ingegnere crocifero Manuello Caruso. Nel 1775 entrano nel monastero le prime monache benedettine con la badessa suor Elisabetta Garofalo e viene incaricato di nuovo Marvuglia per il progetto delle decorazioni interne della Chiesa che vengono eseguite dal pittore Gaspare Cavarretta.
Nel 1785 l’architetto Emmanuele Cardona viene incaricato del rifacimento del soffitto della Chiesa e della realizzazione del finestrone del prospetto principale. Potrebbe risalire a questa data l’inserimento di catene a sostegno della prima capriata della copertura, posta a ridosso del prospetto principale.
Nel 1793 la Chiesa viene consacrata, anche se i lavori interni continueranno fino al 1803.
Nel 1866, a seguito della Soppressione degli ordini e istituti religiosi, il Convento viene chiuso e, insieme alla Chiesa, viene incamerato dallo Stato.
Il complesso architettonico sarà danneggiato per intero dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale: la Chiesa limitatamente alla volta interna e al fastigio del prospetto principale, il Convento viene invece raso a suolo, perdendo così la scenografica loggia-belvedere che era addossata al fianco destro della Chiesa, la cui esistenza è documentata da fotografie storiche conservate presso gli archivi della Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali di Palermo.
Intorno al 1955 l’architetto Pietro Finocchiaro della Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Occidentale progetta e realizza una nuova torre addossata alla parete laterale destra, là dove era la loggia belvedere, realizzando all’interno la scala in che serve a raggiungere la vela campanaria.
Tra il 2002 ed il 2011 vengono eseguiti diversi interventi di somma urgenza dalla Soprintendenza di Palermo. Viene restaurata la copertura e, sulla scorta di documentazione storica che aveva evidenziato la presenza di affreschi di Novelli nelle pareti interne a ridosso della controfacciata, viene portato in luce, nella parete sinistra, l’affresco raffigurante Il trionfo di David Novelli, presumibilmente intonacato nel periodo post-bellico. Nel 2017 un altro intervento di restauro interesserà porzioni del portale principale e degli infissi.
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