Una lettera ai vertici dell’amministrazione giudiziaria di Palermo per sollecitare la piena applicazione delle disposizioni governative e ministeriali in materia di lavoro da remoto e contrasto alla diffusione del Covid 19.
Il firmatario è Alfonso Farruggia, segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia che rivolgendosi, tra gli altri, al procuratore generale Roberto Scarpinato, al presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca, al presidente reggente del Tribunale Alfredo Montalto e ai dirigenti di tutta l’amministrazione giudiziaria di Palermo, sollecita l’incremento del ricorso allo smart working, così come previsto dalle misure adottate dal governo Conte negli ultimi giorni.
“La curva dei contagi da Covid 19 – afferma il segretario – cresce a livelli esponenziali: soltanto negli ultimi giorni, altri due avvocati del Foro di Palermo sono risultati positivi”.
“Una situazione complessivamente preoccupante – aggiunge – che ha giustamente indotto l’esecutivo a mettere in atto ulteriori restrizioni sia in ambito lavorativo che sociale e, nello specifico, il lavoro da remoto è previsto, nella pubblica amministrazione, con misure che sono state definite con un innalzamento compreso tra un minimo del 50% fino a un massimo del 70%, una novità che accogliamo favorevolmente, anche in considerazione dei recenti casi di contagio al Covid-19 verificatisi all’interno della cittadella giudiziaria”.
L’elemento focale, secondo il sindacato, riguarda il rafforzamento di un obiettivo già contenuto nel precedente decreto: si prevede, infatti, l’incentivazione del lavoro agile garantendo almeno la percentuale del 50%.
La soglia individuata, solo quale punto di partenza, consente comunque il regolare svolgimento dell’azione amministrativa e il soddisfacimento delle esigenze dell’utenza, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza.
“Proprio sulla base di tali indicazioni – spiega Farruggia - ci saremmo aspettati una maggiore elasticità nell’individuazione del personale da collocare in smart working: invece, ed è molto preoccupante, sono state rigettate anche richieste che a parere della UILPA avrebbero legittimamente potuto trovare accoglimento, rimesse alla valutazione dei dirigenti amministrativi che, ad oggi, si sono mostrati completamente distaccati e disinteressati alle problematiche personali di salute e a quelle familiari rappresentate dai lavoratori”.
Secondo il parere del sindacato, la principale criticità in atto consisterebbe “nell’assenza di una visione qualitativa e prospettica sulle risorse da impiegare, indispensabile per individuare le necessità dell’utenza e la regolarità dello svolgimento del lavoro dei dipendenti, anche in considerazione del decremento di questi ultimi legato ai pensionamenti”.
“Malgrado questi oggettivi disagi – precisa l’esponente sindacale – i lavoratori hanno manifestato e continuano a manifestare un grande senso di appartenenza all’amministrazione giudiziaria, profondendo ogni giorno un notevole impegno nella lavorazione di lunghe e laboriose pratiche, effettuata con alta professionalità, con una dedizione mai adeguatamente riconosciuta anche per via della questione, ad oggi ignorata, dei carichi di lavoro”.
“Viviamo in un momento storico in cui si assiste ad una rivoluzione del mondo del lavoro – precisa – e, proprio in virtù dello stanziamento di risorse straordinarie, potrebbe essere questa l’occasione giusta per compiere un deciso passo in avanti verso quel benessere lavorativo tanto auspicato”.
“Prendiamo atto con cauta soddisfazione – aggiunge Farruggia – che a seguito della sollecitazione della UILPA Sicilia a rispettare l’accordo nazionale siglato nei giorni scorsi tra l’ amministrazione giudiziaria ministeriale e le organizzazioni sindacali più rappresentative , che prevede una maggiore flessibilità nella concessione del lavoro in modalità agile a coloro che ne facciano richiesta, qualcosa si sta muovendo: il Tribunale di Palermo ha dato il via alle procedure che condurranno a una graduatoria in base alla quale saranno selezionate le unità da destinare allo smart working”.
“Un cambio di passo necessario – precisa - perché il lavoro agile è uno strumento di fondamentale importanza ai sensi della normativa eccezionale di contrasto alla pandemia, per salvaguardare la salute dei dipendenti e dell’intera collettività”.
Nello specifico, l’accordo prevede che ogni dipendente interessato ad effettuare lavoro agile, possa presentare domanda entro cinque giorni dalla sottoscrizione dell’accordo stesso al proprio dirigente o a chi ne fa le veci; ogni ufficio, entro dieci giorni, procede alla redazione di una graduatoria, tutte le volte in cui le manifestazioni di disponibilità pervenute siano superiori al numero dei posti disponibili.
A preoccupare la UILPA Sicilia, tuttavia, è soprattutto la condizione dei lavoratori fragili o dei dipendenti che annoverano all’interno dei propri nuclei familiari soggetti deboli che rischierebbero la vita se contagiati.
“Non possiamo più tollerare – conclude Farruggia - che a questi lavoratori si chieda di andare in ufficio in presenza, alla luce dell’aumento di contagi da Covid-19 all’interno della cittadella giudiziaria”.
Secondo il sindacato, c’è ancora molto lavoro da fare per sciogliere il nodo cruciale dell’affluenza del pubblico – tra avvocati, utenti e figure professionali che a vario titolo frequentano il Tribunale - presso gli uffici: un problema che, secondo Farruggia, può essere risolto, al momento, solo attraverso la piena e concreta applicazione del lavoro agile.
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