«Come chiamarla, se non con il suo nome? Una strage di alberi, che l’amministrazione comunale reitera secondo un copione quasi scontato, ormai: quello dell’abbattimento sistematico in luogo di più precisi, conservativi e rispettosi interventi di potatura del verde pubblico. A confermare questa linea, anche oggi, sono i tagli, da vero e proprio disboscamento lungo lo spartitraffico di viale Michelangelo. Un’operazione che sta determinando la limitazione temporanea della circolazione veicolare e pedonale, e che sta interessando decine di alberi per centinaia di metri al centro di questo asse stradale, uno dei più trafficati in Italia. Pur volendo comprendere le pur generiche ragioni della futura sostituzione di nuovi alberi sul terreno di quelli abbattuti, non è chiaro perché questi abbattimenti radicali debbano essere così indiscriminati e non attuati solo laddove sia inevitabile per ragioni di sicurezza o senescenza dell'albero. E che senso ha mettere a dimora nuovi alberi, se non si è nelle condizioni di garantirne una costante e ordinaria irrigazione? Ne ha ancora meno, se si abbattono alberi sani per fare posto ad altri che impiegheranno anni, se cresceranno, prima di ridurre l'inquinamento in città. La sfida più complessa è che mettano, una volta messi a dimora, radici. Basti citare alcuni esempi. Su 49 platani piantati in via Marchese di Villabianca, 47 sono morti stecchiti perché non irrigati. Stecchiti quasi tutti gli aranci amari piantati alla Zisa e stecchiti gli altri 200 alberi piantati pochi mesi fa, tra la circonvallazione e via Pagliarelli. Stecchiti anche gli alberi che a piazza Castelnuovo sono stati messi qualche mese fa nei vasi arredo. In tempi in cui si fa un gran parlare di crisi climatica e di forestazione urbana, è un paradosso che si trovino i soldi per abbattere gli alberi e non per potarli, e non si comprenda che anche un solo albero lasciato in vita e adeguatamente curato può fare la differenza, specialmente su un’arteria urbana come il viale Michelangelo, una delle più trafficate e, quindi, più inquinate, della città. Gli alberi non sono un semplice ornamento o una semplice misura estetica. Hanno bisogno di acqua e di tante cure. Perciò, chiedo all'assessore Mineo l'immediata sospensione di nuovi abbattimenti in luogo di nuove piantumazioni fino a quando non sarà nelle condizioni di garantire, con nuovi mezzi e altro personale, almeno l'ordinaria manutenzione del patrimonio arboreo esistente».
Lo dichiara la consigliera M5S Concetta Amella.
Fonte: Comune di Palermo
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