L'italiano che ha contratto il Coronavirus è ricoverato allo Spallanzani, ma è improbabile che abbia infettato gli altri rimpatriati. Lo afferma il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza.
"Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l'italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l'infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola".
Tra i 56 italiani rientrati stamattina da Wuhan (Cina) ci sono anche la studentessa castelvetranese, Laura Turdo, 26 anni e il sanvitese Marco Peralta.
Negativi i primi test con tampone faringeo effettuati sugli altri 55 italiani in osservazione alla Cecchignola. Secondo quanto si apprende, i test verranno ripetuti con cadenza regolare per tutto il periodo in cui i connazionali saranno in isolamento e sotto osservazione.
Resta comunque improbabile che siano stati contagiati dal giovane reggiano. Infatti, "alla comparsa dei primissimi lievi sintomi, come la febbre, l'uomo - spiega Rezza - è stato subito ulteriormente posto in isolamento alla Cecchignola. Inoltre, per tutti gli italiani in osservazione alla Cecchignola sono già state prese misure di isolamento e misure precauzionali come l'utilizzo di mascherine e guanti". Ovviamente, sottolinea l'esperto, "il rischio maggiore resta legato al fatto che questi italiani vivessero nella città cinese di Wuhan nel momento in cui Wuhan si è rivelata l'epicentro dell'epidemia da coronavirus".
Tenendo conto di ciò, ha aggiunto, "era possibile che qualcuno di questi italiani si fosse infettato; l'importante era però adottare tutte le misure di precauzione, che sono state prontamente adottate. Inoltre la Sanità militare ha disposto i test faringei con tamponi, che verranno ripetuti, per monitorare lo stato degli italiani alla Cecchignola e ciò è stato fondamentale per rilevare l'infezione al momento della comparsa dei primi lievi sintomi. L'uomo risultato positivo presentava, infatti, una leggera febbre e congiuntivite. Un encomio alla Sanità militare - ha aggiunto - per la messa in atto di un monitoraggio serrato".
"È chiaro - precisa Rezza - che nessuno può escludere che possa esserci un nuovo caso tra gli italiani alla Cecchignola, anche se improbabile, ma non è detto che, qualora si dovesse manifestare, esso sia dovuto ad una trasmissione da parte dell'italiano risultato positivo poiché - ha concluso - tutti provenivano da Wuhan".
Il contagiato è un giovane reggiano di Luzzara, come ha confermato il sindaco Andrea Costa. Il ragazzo, spiega il primo cittadino, "era in Cina per motivi di svago e da lì è stato direttamente rimpatriato con tutte le misure precauzionali del caso. Al momento si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma. Un abbraccio grande a lui e a tutta la sua famiglia".
Intanto, dal ministero precisano che i voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 31 gennaio 2020 e si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane. Lo ha confermato la task force sul coronavirus riunitasi questa mattina.
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