Alla quasi normalità tornano ancora solo poco più di 600 bambini. Stamattina a Palermo aprono i primi 70 centri estivi tutti di privati: si tratta di strutture - dai nidi alle associazione che lavorano nei quartieri - che si occuperanno dei bambini dai 18 mesi ai 6 anni con regole precise sul distanziamento e l’igiene. Secondo le proiezioni del Comune dovevano aprirne almeno 150, il doppio.
Ma i costi sono proibitivi e anche le regole sono tutte nuove e le strutture non sono ancora riuscite ad adeguarsi: molti proveranno ad aprire i cancelli dal 22, alcuni da fine mese. Le spese aprire in sicurezza sono tante. E, di conseguenza, lo sono anche i costi del servizio: mediamente si pagano 150 euro a settimana, spese che possono essere coperte con il bonus baby sitter. I centri estivi comunali, a prezzi più bassi, non partono ancora: le risorse promesse dal governo non sono ancora arrivate. A Palermo sono destinati circa 2 milioni che secondo l’assessore alle Attività sociali Giuseppe Mattina consentirebbero di aprirne una cinquantina destinati a chi non può permettersi i costi, altissimi, dei centri privati.
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