Sono passati 28 anni da quel 23 maggio del 1992, quando alle ore 17:57 la mafia mise fine alla vita del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Nell'esplosione del tratto dell'autostrada A29, a Palermo, vi furono 23 feriti, fra cui gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.
La strage di Capaci fu decisa dal capo della mafia Totò Riina. A premere il telecomando che innescò l'esplosivo fu Giovanni Brusca. "La mafia non è vinta, è sempre presente", ha dichiarato la sorella di Falcone, Maria.
Oggi si commemoreranno a Palermo e in tutta Italia con molte iniziative sui social.
Non ci sarà la Nave della legalità, né cortei né piazze piene: l'anniversario si trasferirà sui social, in tv e poi con flash mob promossi da decine di artisti e personalità: balconi pieni di lenzuoli bianchi e tantissime persone a ricordare le vittime delle stragi.
I canali social della Fondazione Falcone, le pagine Fb e Instagram, e la pagina Fb Palermo Chiama Italia, racconteranno in diretta la giornata del 23 maggio.
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