Via libera del Consiglio superiore della magistratura al parere sulla riforma complessiva del processo penale. Dopo la delibera della sesta commissione relativa a prescrizione e improcedibilità il plenum ha approvato anche quella che prende in esame l’intero impianto degli interventi del governo con 17 voti a favore, il solo voto contrario del laico della Lega Emanuele Basile e l’astensione dell’altro laico in quota Lega, Stefano Cavanna, e dei vertici della Cassazione, il primo presidente Piero Curzio e il procuratore generale Giovanni Salvi.
Uno dei rilevi mossi alla riforma riguarda la nuova norma che prevede la possibilità che il Parlamento indichi i criteri di priorità nell'esercizio dell'azione penale, che pone un problema di ‘’possibile contrasto della regola dettata con l’attuale assetto dei rapporti tra i poteri dello Stato’’, unito a un rischio di natura pratica per ‘’gli effetti concreti che la scelta legislativa comporterà per gli uffici".
La riforma della giustizia va in Aula alla Camera domenica 1 agosto. Lo ha deciso la riunione dei Capigruppo di Montecitorio. I lavori inizieranno alle ore 14 con il voto sulla pregiudiziale già annunciato da L'Alternativa c'è. Già nel pomeriggio del primo agosto inizierà l'esame del provvedimento e il seguito nei giorni successivi. Durante la riunione non si è parlato di fiducia.
Le modifiche alla riforma penale
Il Consiglio dei ministri, su iniziativa del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha affrontato la riforma del processo penale e ha deciso di apportare alcune modifiche. Rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal governo, si introducono alcune novità. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.
Tra queste si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi; si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto. Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni.
Fonte: Adnkronos
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