“Vittoria - esultano i segretari di Fiom Cgil e Fim Cisl Francesco Foti e Antonio Nobile con le Rsu – E’ una vittoria importante, che ridà ai lavoratori di Sispi quanto gli spetta ed è frutto di una lunga mobilitazione”.
La notizia positiva dopo un anno di lotte è arrivata ieri sera ed è l’accordo siglato tra i vertici aziendali e i sindacati: la Sispi riconoscerà, ai lavoratori della società in house del Comune, l’intero integrativo aziendale e restituirà entro l’anno quanto era stato decurtato a giugno, a causa dei tagli a tutte le partecipate previsti dal piano di riequilibrio del Comune.
La direzione aziendale ha dato garanzie scritte alla Rsu sull’erogazione dell’intero premio di risultato spettante, erogato parzialmente a giugno, e motivo alla base delle rivendicazioni dei lavoratori.
Un risultato che ha portato Fiom e Fim a revocare subito lo sciopero programmato per domani 30 ottobre sotto Palazzo Palagonia, sede del sindaco.
Viene mantenuto invece lo stato di agitazione: la prossima settimana in assemblea si discuterà con tutti i lavoratori se revocarlo o no.
“Una vittoria frutto di una lunga mobilitazione. L’integrativo sarà restituito entro l’anno, forse a novembre – dichiarano i segretari di Fiom Cgil e Fim Cisl Francesco Foti e Antonio Nobile con le Rsu Fiom Antonio Flaccomio e Fim Giuseppe Di Giorgi e Rosario Gennuso - Da mesi i lavoratori sono in sciopero dello straordinario. E’ stata messa in campo una azione sindacale continua ed era già scattata anche un’azione legale, che avremmo dovuto portare avanti. I lavoratori avevano firmato già tutti quanti la messa in mora legale contro l’azienda, con gli avvocati Marcello Costa della Fiom e Daniele Solli della Fim”.
“Si arriva a questo risultato anche perché con l’azienda c’è stato sempre un dialogo – aggiungono Fiom e Fim – Il sindacato resterà comunque sempre vigile affinché anche il prossimo anno l’integrativo non venga intaccato ma riconosciuto per intero ai lavoratori”.
La mobilitazione nella società partecipata era iniziata già nel novembre 2023, dopo che la giunta aveva presentato la nuova bozza del piano di servizi che prevedeva tagli di risorse e l’incremento dei servizi. Quindi, subito dopo, la mazzata dell’annuncio della riduzione dei costi complessivi alla contrattazione di secondo livello nella società partecipate, prevista dal piano di riequilibrio a partire dal 2024.
Nello schema di convenzione con la società in house Sispi da parte del Comune, per l’affidamento di 9 anni del servizio Sitec (sistema informatico e telematico) era stata prevista una contrazione dei costi dei vari istituti del salario accessorio del 5 per cento, per raggiungere a regime, in 6 anni, la riduzione del 30 per cento.
Immediato il no dei sindacati. “Tutto questo è inaccettabile, in una partecipata che produce utili”, si erano opposti subito Fiom e Fim, scagliandosi contro il via libera al raddoppio degli stipendi per sindaco e consiglieri, scattato pochi mesi prima al Comune di Palermo.
Un primo sciopero era stato indetto per l’8 gennaio, poi sospeso, in attesa di un incontro con l’assessore all’Innovazione digitale. Poi uno sciopero di 8 ore il 20 marzo, con presidio a palazzo Comitini e la partecipazione del cento per cento dei lavoratori. E ancora diversi sit-in sotto palazzo Comitini, durante la discussione per il rinnovo del contratto di servizio.
Dal 25 giugno, all’annuncio della decurtazione del premio di risultato, lo stato di agitazione era stato rinnovato con lo sciopero di straordinario e reperibilità. Era seguito poi il 5 luglio un tentativo di conciliazione in Prefettura e l’annuncio di uno sciopero per il 24 luglio. Quindi la diffida all’azienda contro la sostituzione dei lavoratori in sciopero. Poi un incontro positivo con il direttore generale del Comune e la revoca momentanea dello sciopero. Poi un nuovo sciopero proclamato per il 9 ottobre, poi slittato al 30 ottobre, per la mancanza di risposte su taglio dell’integrativo e nuove assunzioni. Oggi la svolta.
Fonte: Cgil Palermo
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