I bonus edilizi stanno causando "rilevanti maggiori oneri" rispetto alle stime. "L'incremento, sulla base delle informazioni al primo settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull'intero periodo di previsione".
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti durante l'audizione davanti alle commissioni riunite sulla Nota di aggiornamento al Def (Nadef), sottolineando che gli oneri del Superbonus potrebbero salire ulteriormente a fine anno.
In particolare, per gli anni 2023-2026, i maggiori oneri determinano un peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra 8 e 10 miliardi in ciascun anno, "che potrebbe pregiudicare l'adozione di altre tipologie di intervento".
Il meccanismo del superbonus, dice Giorgetti, sarà "rivisto in modo selettivo perché questo governo non ritiene equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini italiani, in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa. Non sottovalutiamo il contributo che questa misura ha dato all'economia del Paese e siamo disponibili come governo a una discussione sul superbonus".
Domani il decreto anti-rincari
"Sì, sì, il decreto lo approviamo domani sera". Così ha risposto il ministro a margine dell'audizione a chi gli chiedeva quando il governo approverà il nuovo decreto per gli aiuti contro il caro energia.
Con il prossimo decreto-legge "saranno confermate anche per il mese di dicembre 2022 le misure che riconoscono contributi straordinari, sotto forma di crediti d'imposta, pari a una quota delle spese sostenute per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale. Inoltre sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle aliquote di accisa su benzina, gasolio, GPL e gas naturale impiegati come carburanti. Per quest'ultimo sarà confermata fino al 31 dicembre la riduzione dell'Iva al 5%".
Tra l'altro, "sono allo studio interventi per predisporre uno strumento che renda possibile la rateizzazione degli oneri per l'energia elettrica", ha spiegato.
Il Governo sta inoltre "verificando la possibilità di impiegare le risorse disponibili della programmazione 2014-2020 dei Fondi strutturali e di investimento europei (fondi Sie) per misure di riduzioni dei costi energetici di imprese e famiglie. Tale possibilità - ha spiegato il ministro - presuppone una modifica dei regolamenti europei che consenta maggiori margini in termini di ammissibilità delle misure ed una ricognizione delle effettive disponibilità dei programmi operativi, soprattutto nazionali. In tal caso, le risorse rimborsate dall'Unione europea potranno essere riassegnate ad un apposito Fondo, destinato a finanziare ulteriori misure di contrasto degli aumenti dei prezzi dell'energia".
Pressione fiscale al 43,8% del Pil
"La pressione fiscale è prevista al 43,8 per cento del Pil nel 2022, inferiore di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di settembre. Nel triennio 2023-2025 si stima un andamento decrescente di questo indicatore che, con una riduzione annua media di circa 0,4 punti percentuali, si attesterà al 42,5 per cento del Pil nel 2025", ha detto il ministro dell'Economia.
A breve decreto per adeguamento pensioni: spesa +7,3
“Se consideriamo il periodo 2022-2025, la spesa per pensioni assorbirà risorse per oltre 50 miliardi”, ha detto Giorgetti facendo riferimento agli oneri che complessivamente gravano sulla spesa per pensioni per effetto del meccanismo di indicizzazione all'inflazione.
"Segnalo che sto procedendo alla firma del decreto per l'adeguamento delle pensioni in base alle risultanze dei dati Istat, come previsto dalla normativa vigente, che determinerà un aumento della relativa spesa del 7,3%. Decreto che firmerò appena esco di qui", ha detto il ministro.
Fonte: Rai News
Fonte Immagine: mef.gov.it
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