"E' nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona", afferma papa Francesco in 'Fratelli tutti', la terza enciclica del Papa sulla fraternità e l’amicizia sociale rivolta a "tutte le persone di buona volontà al di là delle convinzioni religiose" per una riflessione aperta. . "Certo - concede -, l'ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale".
Il Papa indica "alcune risposte indispensabili, soprattutto nei confronti di coloro che fuggono da gravi crisi umanitarie". Per esempio: "incrementare e semplificare la concessione di visti; adottare programmi di patrocinio privato e comunitario; aprire corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili; offrire un alloggio adeguato e decoroso; garantire la sicurezza personale e l'accesso ai servizi essenziali; assicurare un'adeguata assistenza consolare, il diritto ad avere sempre con sé i documenti personali di identità, un accesso imparziale alla giustizia, la possibilità di aprire conti bancari e la garanzia del necessario per la sussistenza vitale; dare loro libertà di movimento e possibilità di lavorare; proteggere i minorenni e assicurare ad essi l'accesso regolare all'educazione; prevedere programmi di custodia temporanea o di accoglienza; garantire la libertà religiosa; promuovere il loro inserimento sociale; favorire il ricongiungimento familiare e preparare le comunità locali ai processi di integrazione".
"Paradossalmente, ci sono paure ancestrali che non sono state superate dal progresso tecnologico", afferma papa Francesco in "Fratelli tutti", nel capitolo "Le ombre di un mondo chiuso". Riappare "la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità". Inoltre, "la solitudine, le paure e l'insicurezza di tante persone, che si sentono abbandonate dal sistema, fanno sì che si vada creando un terreno fertile per le mafie. Queste infatti si impongono presentandosi come 'protettrici' dei dimenticati, spesso mediante vari tipi di aiuto, mentre perseguono i loro interessi criminali".
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