Dietro la divisa, un truffatore. Tra le tante tecniche utilizzate dai criminali per svuotare il conto dei risparmiatori c’è anche quella di spacciarsi per un rappresentante delle forze dell’ordine. È uno degli ultimi casi seguiti dall’associazione Codici, che ha raccolto la segnalazione di un cliente di un noto istituto di credito che ha perso circa 10mila euro.
“La truffa è iniziata con una telefonata da un presunto operatore della banca – spiega Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, che ha avvisato la vittima di un tentativo di accesso al conto sospetto, chiedendo i dati personali per bloccarlo. Come spesso accade in questi casi, il numero era riconducibile all’istituto del cliente, quindi c’erano tutti gli elementi perché la vittima potesse credere alla comunicazione ricevuta. Qui, però, si inserisce un elemento per cui abbiamo voluto segnalare questa truffa. Nel corso della telefonata con il presunto operatore bancario, la vittima ha espresso l’intenzione di denunciare il tentativo di frode alla Polizia Postale, anche per chiedere aiuto in merito a quanto stava accadendo. Conclusa la conversazione, nel giro di pochi minuti il risparmiatore ha ricevuto una chiamata da un soggetto che si è presentato come agente della Polizia Postale, ma che in realtà faceva parte della banda di truffatori. Nel corso della telefonata, la vittima ha fornito i dati personali che hanno permesso ai malviventi di sottrarre dal suo conto circa 10mila euro, ma la cosa che vogliamo sottolineare è che, da una successiva ricerca su internet, ha poi riscontrato che il numero da cui era stata contattata era riconducibile ad una sezione operativa territoriale della Polizia Postale, quindi all’apparenza era tutto regolare. Stiamo seguendo il caso affinché al risparmiatore venga riconosciuto il rimborso di quanto sottratto. Al tempo stesso, rendendo pubblica questa vicenda, vogliamo invitare i cittadini a fare attenzione alle comunicazioni che ricevono, anche quando arrivano da numeri che sembrano ufficiali. Non bisogna comunicare i dati personali ed anche quando a telefonare è un rappresentante delle forze dell’ordine, come nel caso appena raccontato, è consigliabile chiudere la conversazione e richiamare, così da essere certi dell’identità del soggetto con cui si è in contatto. E questo vale anche per gli operatori bancari. Se si riceve l’avviso di un tentativo di accesso sospetto al conto, è bene mantenere la calma, chiudere la conversazione e ricontattare l’istituto, chiedendo chiarimenti”.
L’associazione Codici fornisce supporto legale a chi subisce una truffa bancaria al fine di recuperare le somme sottratte. Per segnalazioni ed assistenza telefonare al numero 065571996 o scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.
Fonte: Associazione Codici
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