La variante Delta del Covid spinge in su l'indice Rt in Italia, che questa settimana si attesta al 0.66, in leggero aumento rispetto allo 0,63 della passata rilevazione. In salita anche l'incidenza, da 9 a 11 casi ogni 100mila abitanti.
"Nel periodo 16 giugno–29 giugno, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,66 (intervallo 0,62– 0,85), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, sebbene si mantenga sotto l’uno anche nel limite superiore. La elevata proporzione di soggetti asintomatici va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità", evidenzia la bozza del report Iss-ministero della Salute sul monitoraggio settimanale con i dati relativi alla settimana 28 giugno - 4 luglio.
"Cessa il calo nell’incidenza settimanale, 9 per 100mila abitanti (tra il 28 giugno-4 luglio) contro 9 per 100mila abitanti (21-27 giugno). L’incidenza è sotto il valore di 50 per 100mila abitanti ogni 7 giorni in tutto il territorio. Prosegue la campagna vaccinale e l’incidenza è attualmente ad un livello che consente il contenimento dei nuovi casi".
"La circolazione della variante delta è in aumento in Italia. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi", sottolinea la bozza. "E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità", evidenziano gli esperti. "Sulla base dei dati e delle previsioni Ecdc, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale", avvertono.
"Sono otto le Regioni e province autonome classificate a rischio moderato (Abruzzo, Campania, Marche, Bolzano, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto) e 13 a rischio basso (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta). Tutte le Regioni e province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno", riporta la bozza che aggiunge: "Nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 2%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 240 (29 giugno) a 187 (6 luglio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (2%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 1.676 (29 giugno) a 1.271 (6 luglio)".
"Complessivamente il quadro generale della trasmissione dell'infezione da Sars-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione, con aumento nel numero di Regioni e Province autonome classificate a rischio epidemico moderato".
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