Passato il Natale sono pronti a partire i saldi invernali. La data da ricordare è il 2 gennaio per la Valle D’Aosta, l’8 gennaio per l’Alto Adige, mentre per il resto delle regioni gli sconti inizieranno il 4 gennaio.
L’indice del clima di fiducia dei consumatori a dicembre, secondo l’Istat, flette ancora, passando da 96,6 a 96,3. Un calo per il terzo mese di fila. Secondo l’Istat, la dinamica negativa dell’indice riflette un deterioramento delle attese, sia sulla situazione economica generale, sia su quella personale; pessimismo, anche, sul bilancio familiare e sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale. Una vera e propria doccia fredda per i consumi natalizi.
“Sul fronte inflazione, dai dati Istat diffusi il 16 dicembre, a novembre si è attestata all’1,3%, mentre salgono su base annua al 2,3% i prezzi per il carrello della spesa e al 2,8% per i beni alimentari. Aumenti che stanno pesando sulle spese natalizie” sottolinea Lillo Vizzini dello sportello Federconsumatori di Palermo “I prezzi al dettaglio di alimentari e bevande analcoliche sono aumentati più del doppio rispetto al tasso medio di inflazione. Il carrello della spesa è schizzato dallo 0,6% di agosto al 2,3 di novembre, per i prodotti alimentari dallo 0,9% al 2,8%”.
Intanto, buona parte delle tredicesime è stata destinata a prestiti, mutui e rate, bollette e utenze, tasse e assicurazione auto. Molti prevedranno un accantonamento per pagare visite ed esami medici nel privato; è infatti la voce relativa alle spese per la salute “no ticket”, che le famiglie sono costrette a sborsare ricorrendo alla sanità privata, a causa delle insostenibili liste di attesa.
Il 2025 rischia di essere caratterizzato da nuovi rialzi dei costi energetici. È proprio di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’aumento di oltre il 18,2% delle tariffe dell’energia elettrica, per il primo trimestre 2025, per i clienti vulnerabili. Rialzo che fa temere anche per l’andamento delle tariffe sul mercato libero. Inoltre, a far crescere la preoccupazione sul fronte del gas (i cui costi si mantengono su livelli elevati) è il divieto di transito del gas russo attraverso l’Ucraina. Tutto ciò rischia di trascinare verso l’aumento di diverse voci di spesa. Al momento, si prospetta per il 2025 un aggravio di + 912,20 euro annui a famiglia.
“A determinare una certa freddezza verso gli imminenti saldi sono le numerose promozioni e, soprattutto, il Black Friday, che ha dato l’avvio ufficiale alle spese del natale. Le famiglie ne hanno ampiamente approfittato, specialmente per anticipare l’acquisto dei regali di Natale” continua Vizzini. “Inoltre, le difficoltà continuano ad attanagliare tantissime famiglie, costringendole a rinunce e atteggiamenti di consumo improntati alla prudenza, soprattutto in previsione dei rincari che si prevedono per il 2025.
“Comunque, nonostante le difficoltà, i palermitani non hanno rinunciato ai regali di Natale, in particolar modo quelli dedicati ai bambini, e non rinunceranno ai saldi. Le proiezioni di Federconsumatori prevedono una spesa a famiglia mediamente di 175 euro. Solo il 35% delle famiglie di Palermo e provincia faranno acquisti per questi saldi. A Palermo saranno 91.000 famiglie, con una spesa di 15,9 mln di euro, mentre nell’intera provincia le famiglie saranno 172.440, con un giro di affari di 30,1 mln di euro” conclude Lillo Vizzini.
Fonte: Federconsumatori Palermo
Fonte Immagine: Depositphotos
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