Sul palco del Teatro Ariston brilla una delle nuove promesse musicali liguri: Bresh è in gara con il brano ‘La tana del granchio’. Andrea Brasi, vero nome dell’artista nato a Lavagna e cresciuto a Bogliasco, si sta rapidamente affermando come una delle nuove promesse della musica italiana, raccogliendo consensi ben oltre i confini della sua amata Genova. Il suo pezzo trasporta il pubblico in un viaggio evocativo fatto di mare e salsedine, richiamando la malinconia e le contraddizioni della sua terra. L'artista, nonostante l’emozione del palco, riesce a mantenere intatta la sua autenticità, un tratto che lo contraddistingue nel panorama musicale.
“’La tana del granchio’ è un luogo sicuro, dove ripararsi. La tana è interpretabile da ognuno di noi, nel brano parlo del modo di ritrovare se stessi, e lo si capisce sempre di più. Il mio luogo sicuro sono i miei amici, le mie radici. Si torna lì per stare sereni, e se uno ha costruito una buona rete sociale trova gratificazione in questo. I miei luoghi sicuri, oltre alle persone, sono lo stadio e lo studio”.
In una delle sue dichiarazioni, ha spiegato come la musica per lui rappresenti una forma di terapia: "Credo tanto nella musica come medicinale. Chi la apprezza può usarla come cura”.
"Sanremo è anche portare sul palco la propria personalità senza pensare ai canoni. Ho la coscienza a posto e sono felice." E la sua determinazione emerge anche nel suo approccio alla cover, Creuza de mä, che canterà insieme a Cristiano De Andrè, che considera una scelta di carattere, lontana dal voler accontentare il pubblico a tutti i costi: "È stata una scelta di personalità, volevo farla e me ne sono fregato che fosse una scelta popolare. E poi è un brano storico che spero di far conoscere alle nuove generazioni”. In generale, l’esperienza sanremese è “come una gita di classe: con me ci sono tante persone. Ma è anche un Hunger Game”.
Bresh non si ferma al Festival: dopo Sanremo, uscirà il suo nuovo album e partirà il tour, che toccherà i Palasport di Roma e Milano. L’artista guarda al futuro con entusiasmo, ma con un obiettivo chiaro: costruire una fanbase solida, fatta di legami autentici piuttosto che di numeri fugaci. “Meglio dieci buoni che cento che poi, finito Sanremo, non ci sono più”.
Il legame con la sua squadra del cuore, il Genoa, resta fortissimo. Non solo ne parla con affetto, ma la celebra anche attraverso il brano ‘Guasto d’Amore’, una canzone nata quasi per caso, ma che è diventata un inno popolare: "Non ci sono collaborazioni con la squadra, è un canto per il Genoa. Descrive un amore gratuito, nato da un video creato in spiaggia guardando il tramonto con un amico. È una canzone popolare, è diventata così famosa perché lo ha deciso il popolo." E Genova viene celebrata anche a tavola: “Il mio piatto ligure preferito è il pane col pesto”.
In gara al Festival c’è anche Rkomi, legato a Bresh da una grande amicizia: “Abbiamo vissuto insieme in una casa decadente quasi dieci anni fa, mangiavamo riso in bianco e lo mettevamo nei bicchieri della birra. Stamattina abbiamo fatto una corsetta insieme, il film continua e ci sembra incredibile”. Per quanto riguarda il podio, non ha dubbi: “Lucio Corsi, Achille Lauro e Giorgia. Con Lucio e Achille mi piacerebbe anche duettare”.
In collaborazione con www.sanremonews.it
Fonte Immagine: Isabella Rizzitano by Sanremonews.it
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