''Assassinio alla Targa Florio'', il nuovo giallo di Carlo Barbieri

Un omaggio ad una delle corse storiche più importanti è questo il primo intento dell’autore al quale ha unito una nuova indagine del commissario Mancuso, che sembra di poco conto ma avrà poi dei risvolti davvero interessanti

di Sabina Spera

| Pubblicata il: 19/04/2016 - 09:06:48

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Carlo Barbieri torna in libreria con un nuovo giallo e lo fa omaggiando la targa Florio che quest’anno festeggia il suo centenario. “Assassinio alla targa Florio” é infatti il titolo del quarto giallo dello scrittore, nonché una nuova indagine per il commissario Mancuso, ormai ben conosciuto per i suoi aspetti caratteriali. Il libro è edito da Dario Flaccovio Editore ed è uscito proprio in questi giorni in cui si ricordano i 100 anni della gara automobilistica più antica del mondo.

La storia raccontata in questo nuovo giallo parte dai giorni nostri, da una giornata tipo che Mancuso trascorre nel suo ufficio della Questura di Palermo. Ad un certo punto gli si presenta un caso un po' insolito, che nasce più da un favore che non da esigenze di indagini ufficiali: trattasi di una cagnolina avvelenata e trovata morta. Il delitto viene proprio denunciato dall’anziana padrona della povera bestiolina che tanto insiste e convince Mancuso a far luce su questa strana vicenda. È da qui che parte tutto. Il Commissario palermitano accetta così di indagare per far contenta la sua nuova fidanzata, Giusi, a sua volta legata affettivamente all’anziana donna. Il caso presto si complica e di omicidi, purtroppo, ne seguiranno altri. A tutto ciò si aggiunge una contorta vicenda legata ad un’antica eredità, e non mancheranno i colpi di scena.

La narrazione della vicenda ci riporta indietro nel tempo, precisamente nel 1946, in una Sicilia martoriata dove viene anche ricordata la strage nazista di Castiglione di Sicilia, così come gli anni che hanno contraddistinto l’era del bandito Giuliano. Non solo un omaggio alla targa Florio ma anche alla Sicilia, di allora e di oggi, che ci riporta nei luoghi della corsa. C’è anche la città di Palermo che viene raccontata attraverso le sue strade, le tradizioni culinarie, ed il suo immancabile patrimonio artistico, un nome tra tutti quello della Cattedrale a cui si unisce l’ormai ben nota abitudine del commissario Mancuso, di prendere il caffè proprio davanti il bar che si trova lì di fronte ed analizzare i particolari, aggiungendone, di volta in volta, sempre uno nuovo.