DAI BARCONI ALL'UNIVERSITA'
18 MAGGIO 2015 – ORE 15 – PALAZZO STERI
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO
Estate 2012. Piena crisi economica. Il Mediterraneo si gonfia di sempre più numerose barche della speranza. Al loro interno ci sono tanti uomini, donne, giovani e bambini. Dentro i barconi qualcosa di nuovo accade: la presenza di minori in viaggio senza genitori raggiunge numeri prima sconosciuti.
È in quell'estate che prende avvio il progetto della Scuola di Lingua italiana per Stranieri (Università di Palermo) di cui adesso, dopo tre anni di attività, si tirano le somme con la pubblicazione del volume “Dai barconi all'Università — Percorsi di inclusione linguistica per minori stranieri non accompagnati” a cura di Marcello Amoruso, Mari D’Agostino e Yousif Latif Jaralla.
Proprio in quei primi giorni di luglio, mentre scuole e centri di volontariato della città iniziavano a chiudere, la Scuola di Lingua italiana per Stranieri organizzava numerose attività in occasione della sua consueta Summer School, corsi intensivi estivi di lingua e cultura italiana frequentati da giovani provenienti da tutto il mondo. Accanto a loro, dopo pochi giorni, ci sarebbero stati per la prima volta anche i minori stranieri giunti da soli sulle coste italiane. Tutto questo grazie anche alle segnalazioni che giungevano quasi sempre dall’Ufficio Nomadi ed Immigrati del Comune di Palermo (con cui la Scuola ha consolidato una proficua rete di collaborazione).
“Iniziarono a bussare alla porta della nostra segreteria anche giovani sperduti accompagnati dai referenti delle comunità alloggio — raccontano i curatori del volume - La scelta di accoglierli tutti, al di là di quanto sarebbe stato ragionevole fare, è stata in realtà una non scelta. Non si poteva decidere diversamente di fronte a quei ragazzi ancora confusi e incerti, con alle spalle viaggi a volte di anni, che avevano di fronte una lunga estate vuota, prima che altre opportunità formative riaprissero i battenti”.
Così prese avvio un progetto di inclusione linguistica e sociale per i giovani migranti e da lì è nato, dopo tre anni, il volume che racchiude l'esperienza di insegnanti che hanno imparato a insegnare la lingua italiana ad una tipologia di studenti in parte nuova. Ma il libro racchiude anche il racconto di quanto fatto insieme anche al di fuori dei corsi di italiano: dal laboratorio di teatro e narrazione a quello di cinema per la realizzazione del video Butterfly Trip, dove i minori hanno raccontato le loro storie e i loro viaggi nel Mediterraneo (vedi scheda Butterfly Trip).
“Dai barconi all'Università” racconta quindi una esperienza, per molti versi unica, di inclusione e di accoglienza, ma anche di professionalità e tenacia, che si realizza all’Università di Palermo. Sono più di 300 i ragazzi con lo status giuridico di minori non accompagnati che hanno appreso e apprendono la lingua italiana insieme a coetanei di tutto il mondo.
“Dall’arrivo dei primi ragazzi è emersa una caratteristica comune a tutti loro: la difficoltà di costruire momenti di profonda e prolungata immersione con la realtà di arrivo — spiegano gli autori. - Proprio questo è stato il più importante punto di partenza del nostro progetto: la necessità di fuoriuscire dal modello di corso di lingua con uno spazio tempo assai limitato e definito in partenza e la spinta a creare momenti di incontro plurimi dentro e fuori le classi con altri giovani italiani e stranieri.”
E sono le numerose foto raccolte nel volume a dimostrare come il mescolamento dei colori e delle pelli, dei vissuti e delle storie, abbia generato forme di stare insieme gioiose e leggere. “Seduti sul pavimento della classe o in una caccia al tesoro nel mercato, nomi e lingue si sono intrecciati, senza che gli studenti europei che domani saranno medici o ingegneri abbiano manifestato disagio o perplessità per quel ragazzo tanto diverso da loro con il quale esercitare le abilità di parlato o con il quale preparare un gioco di ruolo. Questo crediamo sia uno dei risultati più importanti di questi tre anni. Nelle vite di tanti giovani europei o cinesi, distanti per condizione sociale e prospettive di vita, per qualche mese o per molto di più sono entrati Eunos, Lamin e Pap, che senza quel corso di italiano frequentato all’Università di Palermo sarebbero stati sempre solo un numero magari letto distrattamente: ancora cento morti nel canale di Sicilia”.
Dal libro al blog
I contenuti principali del volume sono stati pubblicati sul blog “Minori stranieri non accompagnati — dai barconi all'Università” consultabile al sito www.minorinonaccompagnatialluniversita.wordpress.com
Oltre a diversi capitoli del volume, nel blog sono state pubblicate foto (Scatti Migranti) e il trailer del video “Butterfly Trip” realizzato dagli stessi minori.
Gli autori
Mari D'Agostino è professore ordinario di Linguistica italiana presso l’Università di Palermo. Dirige la Scuola di Lingua italiana per Stranieri e coordina il Master di II livello in “Teoria, progettazione didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera” dello stesso Ateneo e il dottorato di ricerca in “Studi letterari, filologico-linguistici e storico-culturali”. Fra le sue pubblicazioni più recenti, il volume Sociolinguistica dell’Italia contemporanea (Il Mulino, 2012), e i saggi: Sociolinguistica dell’italiano contemporaneo (in Tullio Telmon, a cura di, Varietà linguistica, III Volume di L’Italia e le sue regioni, Treccani editore, 2015) e Palermo. Da “felicissima” a “irredimibile”, e oltre, (in Pietro Trifone, a cura di, Città italiane. Storie di lingue e culture, Carocci
2015), ha inoltre co-curato gli Atti del XIII Congresso della Associazione italiana di Linguistica Applicata (AitLA), Varietà dei contesti di apprendimento linguistico (Milano 2014).
Marcello Amoruso, dottorando di ricerca, collabora con la Scuola di Lingua italiana per Stranieri dal 2008. Nello stesso anno frequenta il corso di formazione per docenti di lingua alla scuola Dilit - International House di Roma. Nel 2012 consegue il Master “Didattica dell’italiano come lingua non materna”. Dal 2009 fa ricerca all’interno dell’orientamento glottodidattico che unisce le tecniche teatrali all’insegnamento della lingua. Nello stesso ambito conduce corsi rivolti a bambini, ragazzi e adulti. Dal 2012 è referente per il progretto di inclusione linguistico per msna della Scuola di Italiano.
Yousif Latif Jaralla è un videomaker e narratore iracheno. Si trasferisce in Italia nel
1980 per compiere i suoi studi all’Accademia di Bella Arti di Roma. A partire dagli anni ‘90 porta in scena i suoi spettacoli che hanno come temi centrali la guerra e i racconti dalla tradizione sufi e che traggono origine dal modello narrativo dei cantastorie mediorientali.
Il video
Per l'occasione verrà anche presentato il video “Butterfly Trip”. Nella pellicola il regista iracheno Yousif Latif Jaralla narra le esperienze drammatiche vissute dai minori per giungere in Italia. Nella performance artistica sono gli stessi giovani a dare corpo alle loro storie.
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