Jan Forstner, giovane psichiatra, ritorna dopo anni nel suo paese d'origine spinto da un'ossessione: scoprire che fine ha fatto il suo fratellino Sven, una notte di 23 anni prima, la stessa in cui il padre morì in un incidente d'auto. Due misteri che hanno pesantemente condizionato la sua vita. In questo tuffo nel passato, conoscere la verità, che non è quasi mai quella che appare, gli costerà caro. Al prezzo di una lunga scia di sangue.
A fare da sfondo al secondo thriller di Dorn è ancora la WaldKlinik, la clinica psichiatrica teatro delle vicende del su primo romanzo. Sebbene con personaggi diversi. La trama, ha spiegato lui stesso, si ispira a fatti della vita quotidiana. Durante una riunione di famiglia una zia dell'autore raccontò della sparizione del figlio dal giardino. Dopo un paio d'ore il bambino fu ritrovato. Ma Dorn ha cominciato a chiedersi cosa sarebbe successo se fosse sparito. Con la metodicità che lo contraddistingue ha così approfondito con indagini tra le statistiche dei bambini scomparsi e ci ha fatto un libro. Tutto ruota attorno alla scomparsa del fratellino di Jan, all'epoca adolescente dodicenne, inghiottito in un istante nel buio di un parco innevato. Di lui restano solo una mezza frase ed un fruscio registrati su un vecchio registratore che il protagonista ascolterà fino allo stremo per poter trovare anche il minimo elemento che lo ricolleghi al bambino. Un trauma che Jan, divenuto poi psichiatra sia per seguire le orme del padre ma soprattutto per cercare di scoprire qualcosa del fratello, non riuscirà a superare facilmente.
Ingrediente fondamentale della narrazione è sempre lo studio della psiche umana e dei suoi reconditi percorsi. Lo scrittore quarantenne attinge ancora tanto alla sua esperienza professionale - 12 anni da logopedista in una clinica psichiatrica - per delineare profili e comportamenti. E lo fa anche qui in modo avvincente. Scavando nel profondo del crimine patologico, ma mai in modo brutale. Così la lettura delle pagine scorre velocemente con una sensazione di minaccia ed orrore.
Con il romanzo d'esordio "La psichiatra" Wulf Dorn ha toccato subito i vertici del successo in tutto il mondo: ha venduto 100 mila copie ed è stato ristampato in sei edizioni in quattro mesi per rimanere per cinque mesi nelle classifiche dei romanzi stranieri più venduti. Un sogno che si è avverato con una tale velocità da rendere incredulo tutt'oggi lo stesso autore. Che si è messo subito all'opera con il secondo bestseller "Il Superstite".
Ma mentre usciva questo, lui lavorava già alla stesura di un terzo romanzo. Sempre con le stesse atmosfere. Come ha spiegato in una recente intervista, Dorn ha dichiarato che dei thriller lo affascinano "soprattutto la molteciplità di livelli. Drammi umani, psicologia, complotti, temi politici, sociali e scientifici, soprannaturale, una storia d'amore oppunre un avvenimento storico: tutto è possibile se lo si presenta in modo avvincente". Per lui questo genere è "una specie di grande parco giochi dove ho intenzione di trattenermi ancora per un po'".
Fonte: tgcom
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