Un viaggio nel tempo, dove particolarmente singolare è la precisione dei ricordi, l’annotazione dei fatti, degli eventi, dei nomi e dei cognomi che l’autore, ex “picciriddu” di Padre Messina, propone al pubblico per non dimenticare che, come lo stesso annota nelle ultime pagine, “senza la volontà di Dio nulla si compie”.
Nella parte iniziale del libro le pagine scorrono nel triste ricordo di un bambino povero che da Santa Cristina Gela è costretto a vivere in un orfanotrofio maschile di Palermo, perché orfano di padre. La madre non riuscendo a provvedere per tutti i figli è costretta, dopo aver perso il marito in guerra, a lavorare presso dei signori per mantenere tre dei cinque figli. Tante le lacrime, la fame, le sofferenze per la propria condizione e per la mancanza di quel padre che avrebbe voluto conoscere, tutto ciò affrontato sempre e solo con profonda fede e con la volontà straordinaria di diventare “qualcuno” per non rinunciare a sognare.
Un libro scritto con genuinità di sentimenti, senza vergogna di un destino crudele, e dal contenuto avvincente e spesso commovente che trasmette un insegnamento di vita in un modo forte e deciso. Una riflessione ad alta voce che riporta alla mente le parole di un grande uomo, Padre Messina, che Fortunato Onorato seppur nella sofferenza ha avuto l’onore di conoscere: “La prima e fondamentale regola è la conformità al volere di Dio senza far dominare la propria volontà”.
Padre Messina con scarsissimi mezzi, ma con tanta tenacia e costanza, riuscì a strappare dalla strada dando un futuro ad oltre tremila bambini in più di mezzo secolo della sua operosa ed instancabile vita, contribuendo al riscatto sociale ed educativo degli ultimi e alla rinascita sociale cittadina. In quella Palermo nascosta dalle cronache, ben più popolata e bisognosa di assistenza, Onorato racconta la sua storia e quella di altri bambini con fame e sogni ugualmente difficili da saziare.
L’epilogo del libro è invece un inno alla vita e all’amore di un Dio Padre buono e misericordioso per chi lo invoca con fiducia. Un incoraggiamento per coloro che desiderano realizzare i propri sogni nonostante le avversità e le difficoltà che siamo costretti ad affrontare. Un cammino difficile quello di Fortunato Onorato, nato povero ma concluso con orgoglio ed ostinazione, come sottolinea nella postfazione Padre Antonio Todaro, che chiosa con le parole profonde e più appropriate del profeta Isaia: “Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano in volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano”.
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