“Una grande storia d’amore”. Così Alain Elkann definisce il suo nuovo libro, “Hotel Locarno”, scritto per Bompiani. E’ la storia, racconta l'autore all'ADNKRONOS, di “uno scrittore bloccato che va dallo psicanalista per cercare di sbloccarsi e continuare a scrivere il libro che vuole scrivere, e cioè un grande romanzo d’amore”.
Michael più che sessantenne continua a cercare l’amore anche se ha già avuto due donne, Gabriela, argentina molto sensuale e poi Daisy, un'americana assai più giovane che lo delude perché pensa che stia con lui solo perché intende, mediante il suo appoggio, diventare una grande artista.
E poi arriva Gloria, “la donna che incontrerà o non incontrerà – sottolinea Elkann - questo lo vedrà chi leggerà il romanzo, che mette un annuncio sul Financial Times per cercare un amore non accettando il suo ruolo di vedova". "Michael, da New York - aggiunge - per niente rassegnato a subire un matrimonio che non funziona, risponde a questa Gloria con una cartolina su cui c’è l’immagine di King Kong e le dà appuntamento a Roma vicino all’Hotel Locarno. Un luogo mitico -spiega lo scrittore- dove hanno transitato artisti famosi, attori, pittori, scrittori".
All'Hotel Locarno - racconta- c’è un’atmosfera che corrisponde al carattere un po’ stravagante e alcolico di questo protagonista del romanzo, Michael. In quest'albergo ho vissuto anni – rivela Elkann - ma non è un romanzo autobiografico. Il luogo sì, lo conosco molto bene, e proprio per questo mi sembrava il posto giusto. Un contenitore di tante storie e di tante vicende” .
Infatti, proprio in questo albergo, vicino a Piazza del popolo, hanno alloggiato molti grandi scrittori come il poeta Proust, Umberto Eco, attori famosi, personaggi della cultura e dello spettacolo e tanti giornalisti. Per questo viene definito l’Hotel degli artisti. Portano il suo nome uno spettacolo teatrale, un film del regista Bernard Weber e ora il libro di Alain Elkann.
“A partire dagli anni Sessanta l’Hotel è stato la casa di tantissimi artisti, uomini di cultura e attori – racconta Caterina Valente, proprietaria dell’Hotel Locarno – hanno albergato artisti della scuola Romana, Pistoletto e De Dominicis. Tanti scrittori, Sepulveda è fisso di casa. E’ un posto molto amato dagli artisti – aggiunge - perché non ha delle regole fisse. Qui possono fare colazione quando vogliono, cerchiamo di farli sentire a casa.
E’ un albergo molto particolare ed è amato dagli artisti proprio per questo”. Federico Fellini e la sua Giulietta all’hotel Locarno erano clienti fissi “venivano a prendere l’aperitivo”, prosegue la proprietaria che racconta un aneddoto, di quando “ Michel Rourke si è messo mezzo nudo perché doveva fare un servizio ed è rimasto mezzo nudo”. Gli artisti molto più folli? “De Dominicis – ricorda - pregava in ginocchio mia madre perché gli prestasse la pendola dell’Ottocento da esporre alla Biennale. Tutti i giorni continuava a pregarla ma mia mamma ha resistito”.
All’Hotel Locarno ha vissuto anche Gian Carlo Fusco, scrittore e giornalista italiano. “Ha vissuto da noi più di due anni – ricorda Maria Teresa Celli, proprietaria dell’hotel – si trovava nel suo ambiente, l’albergo era diventato casa sua tanto che quando dovette andare via perché stavamo ristrutturando si arrabbiò molto. Ma poi ci siamo rivisti e risentiti. Con lui c’è stato un bel rapporto”.
“Era un personaggio particolare – ricorda – era un vulcano vivente, parlatore piacevolissimo, imprevedibile e difficile da trattare ma aveva amici dappertutto. Ho letto tutti i suoi libri, in uno citò anche l’Hotel Locarno”.
Fonte: adnkronos
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