“IL PESCE PUZZA DALLA TESTA” è un romanzo che nasce durante un viaggio che ho fatto a Messina. Precisamente a Torre faro. Lì mi hanno raccontato la storia della “Ninetta”, un peschereccio con cui hanno perso la vita dieci persone in mare aperto. Fantasticando sulla possibile causa del loro naufragio ne è uscito un giallo, labirintico, dal quale sarà difficile trovare la via d’uscita.
Un ingenuo giornalista alle prime armi con la professione di reporter decide di scrivere di questa storia ma arrivato in quel paesino si scontra subito con l’ostilità di chi lo abita.
Dopo aver conquistato la fiducia di qualche paesano, viene sorpreso da diversi atti minatori, via via più eloquenti. Tuttavia, non si lascia intimorire e prosegue in quella che stava diventando la sua missione: scoprire la verità della Ninetta. Il suo cammino viene interrotto ancora: uno che aveva deciso di svelargli qualcosa viene ucciso. Sapeva troppo? Si stava cacciando in una faccenda più grossa di lui? Forse è meglio lasciar perdere!? D’altronde suo nonno glielo diceva sempre “un’arruspigghiare i moitte chi doimmino”.
Lo stile del romanzo evoca, sommessamente, la passione dell’autore per Camilleri. Rivivono quei paesaggi e quei personaggi, tutti siciliani.
Il libro si trova da una settimana nella maggior parte delle le librerie online: Feltrinelli. Mondadori, Ibs, Giunti al Punto, Amazon e molti altri store.
È Stato pubblicato da “Lettere Animate”, casa editrice Salentina.
L’Autore
Michele Morsello Angileri nasce ad Erice il 27 Luglio del 1986. È di Marsala, ma vive da diversi anni fuori dalla sua città natale. Ha studiato prima a Firenze e poi a Bologna, dove si è laureato alla facoltà di Lettere e Filosofia in Discipline delle Arti della musica e dello spettacolo. Poi si è trasferito a Roma dove ha intrapreso l’attività di aiuto regista. Ha lavorato fra gli altri con il regista Paolo Virzì. In seguito ha deciso di realizzare delle sue opere; come “Strade di musica”, un documentario sui musicisti di strada uscito in diverse sale che ha ricevuto un notevole apprezzato dalla critica (ci sono gli articoli che ne parlano sul web). Michele parallelamente ha anche avviato un processo di scrittura creativa inizia con il suo primo romanzo “Colere” autopubblicato attraverso la piattaforma Amazon . Ha diversi libri nel cassetto che attendono un futuro. Intanto è riuscito a far pubblicare “Il pesce puzza dalla testa” da Lettere Animate casa editrice salentina.
Quarta di copertina
Un incidente in mare, la morte di dieci pescatori... Un giornalista decide di scriverne, parte e va lì dove la Ninetta partì e mai più ritornò. sua inchiesta giornalistica, però, si trasformerà presto in qualcosa di più. La narrazione lascia il posto all'indagine. Forse quella tragedia nasconde dei segreti. Franco, Maria, Saro e tutti gli altri conosciuti in paese lo aiuteranno in questa impresa, ma in fondo nessuno di loro è disposto a rispolverare il passato. Forse è meglio lasciare le cose come stanno. Del resto, suo nonno glielo diceva sempre «un'arruspigghiare i morti chi doimmino!».
Altre due parole
Michele Morsello Angileri, dopo diversi anni vissuti lontano dalla sua terra, la Sicilia, ha avuto la possibilità di osservarla da una posizione esterna. Questo gli ha permesso di studiare affondo i personaggi e la caratterizzazione che li rende unici al mondo.
Ha scrutato i personaggi e si è fatto rapire dai paesaggi, dal mare, madre inconfutabile dell'isola.
“Il Pesce puzza dalla testa” nasce durante un viaggio che l'autore fa dalle parti di Messina. In quella parte della Sicilia girano diverse storie e si narrano altrettanti racconti mitologici. In particolare l'autore è rimasto affascinato dalla vicenda della Ninetta conosciuta a Torre Faro piccolo paese di pescatori. Da quella posizione la Calabria sembra vicina e lo stretto di Messina lo si può guardare in maniera diversa.
Cit. dal libro:
“Il significato che ha il mare a Torre Faro è difficile da spiegare. Il mare è padre severo e madre gentile, amico di avventure e custode saggio di profondi segreti. Padrone di ogni cosa, è mano che accarezza e fauce che ingoia. È vita e morte.”
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