La Grande Guerra non cambiò soltanto le sorti dell'Europa ma trasformò il mondo femminile che conquistò un nuovo spazio nella società. Perché sul finire del 1914 un'intera generazione di uomini, chiamata alle armi, aveva lasciato la propria casa, e la gestione delle città fu ben presto affidata alle spose, alle madri e alle figlie dei soldati.
Costrette a rimpiazzare i posti vacanti, le donne iniziarono a fare ingresso nei settori di attività dove erano da sempre state escluse e fu quindi un proliferare di spazzine, autiste di tram, operaie, postine, infermiere, contadine, impiegate di banca e dell'amministrazione pubblica e giornaliste. Una vera rivoluzione per l'epoca.
A guerra finita, però, molte di loro furono licenziate per lasciare il posto ai reduci, ma al Parlamento ci fu una presa d’atto della prova importante che le donne avevano dato e lo conferma l'approvazione nel 1919 della legge sulle Disposizioni alla capacità giuridica della donna. Nello stesso anno la Camera iniziò a prendere in esame la legge Martini-Gasparotto, che voleva riconoscere alle donne il diritto di votare e di essere votate.
La figura delle donne durante la Grande Guerra è comunque un tema che non viene affrontato sui libri di scuola, è per questo che per avvicinare studenti e pubblico a tematiche femminili, è stata realizzata una mostra dal titolo “Il ruolo delle donne durante la Grande Guerra” curata da Maria Canale, insegnante di italiano e storia, nell’ambito del Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Da questa mostra, che ha fatto il giro d’Italia, è stato prodotto il libro “Il ruolo delle donne durante la Grande Guerra” dove in 200 pagine sono anche riportate le foto dei 50 pannelli della Mostra, curata da Maria Canale e patrocinata dal CNDI.
Il libro analizza una realtà a lungo oscurata nella ricostruzione delle memorie, aggiungendo un tassello importante alla storia della Grande Guerra in una prospettiva di genere. Tutti i libri di storia citano i nomi e le gesta di generali, capi di stato, imperatori, soldati, ma nulla racconta la forza delle donne quando gli uomini sono partiti per la guerra, quando i fanti e i contadini sono stati sostituiti dalle loro donne. Con questo lavoro la Canale è riuscita a far conoscere al grande pubblico il ruolo delle donne, con nomi e cognomi, ma è anche riuscita a dare ad ognuna di queste un volto con foto inedite. Donne straordinarie, che in un periodo complesso e difficile hanno compiuto azioni esemplari: la poetessa russa Anna Achmatova, di Teresa Labriola, prima donna laureata in giurisprudenza all’Università di Roma, le giornaliste Flavia Steno e Anna Kuliscioff, Angelica Balabanoff, una figura che ha conosciuto uomini come Mussolini e Lenin. E poi Sibilla Aleramo e Matilde Serao (prima giornalista a dirigere il quotidiano “Il Giorno”), Anna Franchi, Anna Maria Mozzoni, e altre donne che si sono battute per il loro diritto allo studio. Si prosegue con una parte dedicata alle “Donne Soldato”, alla Rivoluzione di Ottobre con Rosa Luxemburg e Clara Eissner Zetkin, fino al genocidio dei cristiani armeni raccontato da Antonia Arslan.
Nasce la Croce Rossa Internazionale e quella italiana, narrate nella sezione “associazionismo e volontariato” che evidenzia l’importanza delle donne medico nel periodo bellico, prima preclusa ai lavori femminili. Qui ricordiamo Elena d’Orleans, duchessa d’Aosta, Ispettrice Generale delle infermiere volontarie della Croce Rossa, che coordinò circa 8000 crocerossine. L’inversione dei ruoli è descritta anche nella sezione “Donne e lavoro”, rappresentata da ritratti di donne in guerra come Nellie Bly, Grazia Deledda, Marie Curie, la maestra Ada Negri, le donne postino, le donne contadine, le tranviere, fino alle protagoniste della moda come Coco Chanel a Mata Hari ed Eleonora Duse.
“Ma anche lo sport subì un cambiamento – racconta Maria Canale – infatti, parte del materiale riguarda le operaie delle fabbriche che per la prima volta giocano in pubblico a calcio per sostituire gli uomini impegnati al fronte. Un evento davvero straordinario, poiché era già impensabile che lavorassero in fabbrica e sostituissero gli uomini, ma addirittura che si dedicassero allo sport e quindi al calcio, era completamente fuori dalla visione della donna del tempo. Il lavoro in fabbrica portò all’interno di una di queste strutture, la Dick Kerr, fabbrica di munizioni che sorgeva a Preston, una squadra femminile di calcio, chiamata “Signore del Kerr”. Il successo e l’entusiasmo scatenato da queste gare portò alla nascita di altre squadre femminili anche al di fuori dei confini inglesi, e si narra che nel Natale del 1917 le signore del Kerr sfidarono una squadra francese dinanzi ad un pubblico di 25 mila persone incuriosite dall’evento”.
Furono scienziate, attiviste, avventuriere, scrittrici… e anche madri, figlie, sorelle e spose. Donne di diversi ambiti e condizioni, che sfidarono il destino con coraggio e cambiarono il corso della storia per sempre. Donne uniche e tenaci, come Maria Canale che, con questo suo lavoro, rappresenta l’unica insegnante donna ad avere organizzato un convegno sulla Grande Guerra al Senato della Repubblica nel 2018 e con grande umiltà ha ridato un volto e una storia a tante donne forse dimenticate dalla storia.
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