La fine non arriva mai è, di certo, un testo “sui generis”, un “monstrum”: non è un saggio, non è una pièce teatrale, non è un romanzo, non è cronaca ma è tutte queste categorie messe insieme: contiene, al suo interno, un coro, come nella tragedia greca, ma non ne ha la stessa funzione. È un lavoro che somiglia tanto alle opere di Picasso, che ci sfidano continuamente a ricostruire la realtà e a riconoscerla in mezzo ai pezzi deflagrati del suo caos. Proprio perché narra del nostro tempo: delle migrazioni, che hanno interessato, in modo massivo, e non solo il continente europeo, gli ultimi due secoli della nostra Storia; narra di guerra e di persecuzioni; narra del male e della sua facilità e, soprattutto, vuole che si conservi memoria di tutto questo, perché è solo serbandone memoria che si possono evitare gli orrori. Ne Il male radicale, la filosofa ungherese di origini ebraiche Àgnes Heller, che ha conosciuto gli orrori del nazismo, scrive: “Come suggerisce la poesia di Paul Célan, i morti cominciano a fiorire nel calore della memoria culturale. Questa sarà ereditata dai nostri figli e dai figli dei nostri figli, che l’arricchiranno continuando a onorare il lutto. In questa commemorazione, i morti e i sopravvissuti continueranno a essere vivi in un eterno presente.”
Marilina Giaquinta, catanese di nascita e di vita, studi giuridici, è dirigente superiore della Polizia di Stato in quiescenza. Ha pubblicato cinque raccolte, tre di poesia e due di racconti, quest’ultimi tradotti in Germania. Ha collaborato con un magazine locale tenendo rubriche di racconti, ha condotto per alcune radio programmi sulla poesia e la letteratura, ha partecipato ad antologie, ha curato rassegne letterarie e scrive su varie riviste. Nel corso degli anni ha girato l’Italia con le sue performance poetiche. Sue poesie sono state pubblicate su “Dedalus”, “Achab”, “Frequenze Poetiche”, “il Verri”, “L’immaginazione” e nella rubrica “La bottega della poesia” de “la Repubblica”. Nell’autunno del 2019 ha partecipato al progetto della Fondazione Treccani, tenendo laboratori di poesia per i ragazzi dell’Istituto Penale per Minorenni di Acireale. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo Non rompere niente. È di aprile del 2022 la sua ultima silloge Scienza d’Amore. Le sue opere hanno vinto numerosi premi letterari. Fa parte del Comitato Organizzativo e della giuria del Premio Nazionale Elio Pagliarani.
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