Pittore o poeta? Sicuramente un artista. Pietro Cosentino, classe ’41, in arte Picos, col suo libro dal titolo “Le mie lenzuola” esprime in versi e con le immagini dei suoi dipinti la bellezza della vita. L’immagine che diventa parola e la parola che crea l’immagine. Una simbiosi perfetta, quasi magica. Quindi un connubio perfetto tra colore e parola, dove gli oggetti anche i più comuni, quale una foglia o una conchiglia, diventano poesia di cui lui s’innamora. Proprio come lui stesso si definisce nella sua poesia dal titolo Autoritratto: “Allora non pittore, io mi definirei, ma forse un buon cantore di oggetti irriverenti che solo agli occhi miei diventano importanti. Perché l'autoritratto diventi più completo vi svelo un ingrediente ch'è tutto il mio segreto: di tutti quegli oggetti sovente m'innamoro, diventano soggetti della passione mia, e quindi poi per sempre mi fanno compagnia”.
Un inno alla vita attraverso un infinito pazzle di emozioni, come un ritmo sonoro, una sorta di circuito solistico, dove i suoi versi diventano un filo diretto con il cuore: “Le lenzuola sporche si lavano in famiglia, dice un famoso proverbio, - spiega l’autore – una vocina popolare da me non molto amata. Ma quando le lenzuola vengono lavate e sono ben pulite e profumate, almeno allora possono essere stese, sciorinate su un filo plastificato, per svolazzare al vento, magari nel cortile di famiglia. E questo è il mio primo tentativo di stendere al sole alcune delle lenzuola del mio letto, al completo, quelle di sotto (le mie poesie) insieme a quelle di sopra (i miei quadri). Si tratta di una piccola selezione fatta con degli accostamenti del tutto personali e dedicata ai miei quattro figli ed ai miei cinque nipoti. Anticipo un grazie di cuore a chi vorrà degnarle della sua attenzione”.
I temi raffigurati dall'autore palermitano sono la manifestazione del legame con le proprie origini che svelano l’abbraccio perfetto tra la sua storia personale e il luogo della sua infanzia, dove tutto non è più come prima, ma che la sua memoria ha fissato nel tempo cogliendone i colori e la magia della poesia, rendendoli reali al punto da coglierne gli odori.
Il colore del mare di Mondello (Munneddu) diventa per lui nostalgia: “Mondello sta nel mezzo del mio cuore con la sua sabbia bianca a grana fine ed il suo mare colore del cielo; ha una spiaggia piccolina e dolce e sembra un pezzettino di paradiso. Io là son nato a tempo della guerra dentro una villa fatta da mio nonno con grande amore….”; ma ancora il ricordo del Treno a vapore; l’Inebriante profumo di formaggi; La conchiglia bianca; I momenti del silenzio; Le ricordanze; Una Notte serena; un Colpo di vento, e ancora tanto altro che evidenzia l’artista completo. Pittore e poeta che crea dal suo stesso vissuto per poi restituirlo arricchito di emozioni profonde e positive.
“Nelle opere di Picos con "fiero riserbo" – dice il poeta José Russotti nella presentazione del libro - vengono tratteggiati seducenti varchi negli intricati viottoli della vita, indagata da una pittura-poesia attenta, precisa, che lascia senza fiato poiché nel suo libro Le mie lenzuola sembra realizzarsi quel miracolo creativo in cui colori e parole si fondono nell'intimo, riuscendo a lanciare un messaggio positivo rivolto ad un presente continuamente martorizzato e ad un futuro pieno di indubbie certezze”.
Si può esprimere amore in tanti modi e, in questo caso, la poesia e la pittura ne sono un esempio: una dimensione dell’anima in cui fioriscono pensieri e sentimenti capaci di interpretare la straordinaria meraviglia del creato. Con “Le mie Lenzuola” Picos si sofferma sulle bellezza della vita, fatta di piccole cose, senza artificio linguistico, sospinta solo dall’attaccamento al sentimento e all’emozione, vera anima vibrante dei suoi versi.
L’artista –poeta riesce a rendere immortale i sentimenti umani, incantando e sorprendendo con semplici parole che diventano grandi nell’immensità della poesia, capace di chiedere e dare amore. “Picos scrive colori e forme e dipinge poesia, da sempre - spiega nella presentazione del libro Gloria Calì, esperta in didattica del paesaggio. - Adesso propone colori e forme insieme ai versi, costruendo una narrazione intensa, per testi e immagini, di una semplicità disarmante, certe volte imbarazzante, come le frasi disinibite dei bambini”.
Nella sua esposizione l’autore si affida di volta in volta alle sue spontanee e genuine parole, e questa produzione è capace di suscitare emozioni regalandoci nella sua lettura della realtà una idealità apparentemente perduta, che nasce e rinasce ancora, rinvigorita e rinnovata che si distingue per la felice intuizione che ha ispirato la organizzazione del percorso espositivo, poi per le suggestioni del suo immaginario, e per la capacità dei singoli contenuti di richiamare complesse valenze letterario-filosofiche ed esistenziali che interessano aspetti basilari della natura umana. In sintesi, Picos riesce, con i suoi versi e le sue immagini, quasi reali, a rendere immortale i sentimenti umani, incantando e sorprendendo con semplici parole che diventano grandi nell’immensità della poesia.
Il libro “Le mie lenzuola” edito da Fogghi Mavvagnoti sarà presentato venerdì 23 aprile 2021 dalle ore 18,30 alle 19.30 in diretta online. Dialogheranno in remoto con l’Autore la prof.ssa Maria Antonietta Spadaro storica dell’arte, il prof. Tommaso Romano critico e scrittore e la prof.ssa Maria Gloria Calì esperta in didattica del paesaggio. Sarà possibile seguire l’evento cliccando sulla pagina Facebook di Spazio Cultura libreria Macaione.
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