“Come molti prima di me, sono caduta innamorata della Sicilia tutta e della città di Palermo; ciò non può e non deve distinguermi, ma resta un dato di fatto che informa e dirige. Senza corteggiamento ho ceduto, per mio conto e volontà, alle lusinghe inconsapevoli, alle blandizie innocenti di una realtà urbana, culturale e umana, quella di Palermo, che per motivi ancora ignoti mi ha letteralmente conquistato e tratta dalla sua parte. Sono divenuta, allora, partigiana delle sue virtù, osservatrice addolorata delle sue ferite. Senza foga, a spada bassa, ho imbracciato l’arma più innocua e più potente che uomo abbia mai posseduto: la parola. ‘Sale di Sicilia’ è, dunque, la risposta alla necessità di schierarmi dalla parte di Palermo, dalla parte della Sicilia, che amo per tutto ciò che ne conosco, che desidero per tutto ciò che ancora devo scoprirne”.
Così l’autrice Mariacristina Di Giuseppe parla del suo esordio letterario firmato Navarra Editore, “Sale di Sicilia” (pp.216, €15,00, Navarra Editore, 2014), una storia corale che ha il sapore dell’indagine poliziesca e il gusto del sentimentalismo romanzesco.
Lei, autrice talentuosa romana di nascita, è scrittrice di testi teatrali, musical e di canzoni per Amedeo Minghi, Nerì Marcorè, Milva, Edoardo De Angelis (Historias, Sale di Sicilia) e Antonella Ruggero. Sapiente nutrice di una forma di scrittura sospesa tra la cifra poetica e il fluire della prosa, e diremo, cioè, di una scrittura brillante che procede per suoni, la Di Giuseppe segna con “Sale di Sicilia” il suo ingresso nel campo narrativo.
Protagonista del romanzo è Vittorio De Luigi, giornalista cinquantenne, uomo appassionato della vita, cucina e politica, ma intriso di malcelate inquietudini, che vedrà sconvolta la propria routine esistenziale dal fortuito coinvolgimento da parte di un gruppo di studenti universitari di Palermo in un’inchiesta sui falsi d’autore in Sicilia. Le avvincenti indagini del protagonista prenderanno direzioni inaspettate e lo porteranno a fare i conti con una storia personale ben più coinvolgente, intima e dirompente. La Sicilia, frontiera non geografica ma dell’anima, assieme a località come Roma, Marsiglia e Parigi, diverrà il farmaco in grado di guarire la sofferenza senza nome del protagonista. Un romanzo a lieto fine, che porterà, in seguito allo scioglimento della misteriosa indagine, una nuova linfa a ognuno dei numerosi personaggi dell’intreccio, ristabilendo, così un nuovo equilibrio.
Un viaggio esistenziale alla “Conversazione in Sicilia” vittoriniana, che si nutre dell’inchiesta tipica di Sciascia, senza dimenticare la spigliatezza camilleriana. Un atto d’amore verso la Sicilia, descritta in tutto il suo fascino dolce amaro dalla passionalità innamorata della scrittrice. “Un romanzo dalla struttura densa – si legge in Prefazione - con un andamento costante, dove ogni parola sembra pensata come una carezza per il lettore, compiacendolo con una ricchezza di linguaggio che si direbbe provenire da altri tempi, ma altrettanto, costringendolo al rigore di una letteratura di argomenti, riflessioni e sentimenti mai troppo facili. Il periodare è ricco, riflette, per i colori, gli aromi, l’abbondanza, proprio la terra che ospita gran parte della storia, che nel complesso risulta ben costruita, oltre che accuratamente documentata”.
Il testo verrà presentato in anteprima esclusiva mercoledì 6 agosto alle 19 a villa Filippina. Parleranno insieme all’autrice il noto attore Nerì Marcorè, autore della Prefazione al romanzo, il cantautore Edoardo De Angelis, l’editore Ottavio Navarra e l'editor della casa editrice Masha Sergio. La presentazione, a ingresso gratuito, precede il concerto di Neri Marcorè “Le mie canzoni altrui” previsto sempre a Villa Filippina alle 21.30. Al termine dell’incontro verrà offerto un ricco aperitivo per gli intervenuti.
Una storia intensa e un evento esclusivo, semplicemente un appuntamento da non perdere.
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