Un viaggio nuovo, diverso, alla scoperta di una città come Palermo per lo più sconosciuta proprio ai palermitani. Ma per fortuna esistono ancora oggi giornalisti innamorati della nostra città, che con passione riescono ad accompagnare i lettori in un viaggio attraverso palazzi antichi, musei, scoperte misteriose ed uniche al mondo. Oltre che giornalista, Melinda Zacco è conduttrice e regista di una trasmissione culturale dal titolo “Conoscere e Vivere” che va in onda sul Tele Giornale di Sicilia, dove racconta, anche attraverso interviste a personaggi della cultura, un passato che non passa ma che fa riflettere, puntando l’attenzione alla disattenzione di una generazione che non custodisce la propria storia ma che anzi non fa nulla per riappropriarsene. Nel caleidoscopio delle sue ricerche il filo conduttore è costituito dall’esigenza di filtrare la memoria attraverso il tempo, grazie ad una raccolta di articoli e servizi televisivi. Dopo una felice esperienza di scrittrice con il bellissimo volume dal titolo “Mistero al bar del Gattopardo”, circoscritto a storie e personaggi che sono “vissuti” nel Grand Hotel delle Palme, ora la Zacco propone con questo libro, edito da Ottavio Navarra, di raccontare ciò che ha documentato con l’obiettivo televisivo e cioè piccole e grandi curiosità e luoghi che appartengono alla memoria e alla storia di una città che fu “felicissima”.
Sapevate, infatti, che il Castello che si trova sul Monte Pellegrino fu costruito dal cavaliere Michele Utveggio che, talaltro, fu nel 1923 anche presidente del Palermo Calcio e autore della costruzione dello Stadio la Favorita? E che dire della scoperta straordinaria di una lettera scritta da Giovanni Pascoli al figlio di Emanuele Notarbartolo, entrambi accomunati da una sorte ingiusta: l’omicidio per mano mafiosa dei loro padri. Sapevate che abbiamo a Palermo il Museo della Radiologia, unico in Italia e secondo più grande d’Europa? E ancora, immaginavate che dall’America e dal Giappone arrivassero tanti turisti per andare a visitare il Museo delle acciughe, quasi del tutto sconosciuto ai palermitani? Sapevate che San Benedetto il Moro è il compatrono di Palermo, non meno importante di Santa Rosalia; e che dire, ancora, delle miniature millimetriche di preziosi testi seicenteschi custoditi dai Frati Cappuccini?
Il libro di Melinda Zacco arricchisce non poco il panorama delle pubblicazioni su Palermo sia sotto il profilo della qualità che della novità.
“Palermo rimane per me la più bella città del mondo – afferma l’autrice – perché offre ancora la possibilità di sognare, per chi sa sognare, anche se questo libro spero serva da spunto di riflessione per uscire da una condizione di degrado che sempre più va assumendo dimensioni intollerabili, e spero anche che questo scritto possa servire a quella buona parte dei palermitani stessi, ignari o indifferenti alla progressiva scomparsa non solo di edifici, usi e costumi, ma anche di ricordi storici importanti”. Sfogliando il libro, si scopre una nuova e impensabile Palermo. Tra le pagine di Melinda Zacco c’è, non solo la rievocazione storica e la notizia, ma anche una buona dose di ottimismo per non dimenticare che Palermo può sempre tornare ad essere il paradiso di cui tanto parlava Goethe.
Fonte: redazione palermomania.it
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