Doretta ha perso le sue due figlie adolescenti in un terribile incidente stradale. Tiziana ha dato alla luce il suo bambino dietro le sbarre: a quattro anni Simone ha già scontanto tre anni per una condanna che non è la sua. Anna dimentica sua figlia in auto e la trova morta. Marta, costretta sulla sedia a rotelle, insegna a suo figlio a correre. Sono storie di madri, tredici in tutto, che, attraverso il legame con i figli, mai scontato, sempre diverso, a volte disperato, vivono l'incognita della loro esistenza. Si fa presto a dire madre è un libro-inchiesta intimista e disarmante nella sua sincerità scritto da Valentina Furlanetto, giornalista di Radio 24, ed edito da Melampo (169 pagine, 14 euro). E l'intimità è quella delle tante donne che, fuori dallo stereotipo della maternità, affrontano con coraggio il bello e il brutto di essere coloro che hanno dato - costi quel che costi - la vita.
Gioia e dolore, rabbia e sollievo si alternano nella lettura. Ma definire quelle raccontate dalla Furlanetto semplicemente come storie è riduttivo: non aneddoti quindi, ma spaccati di Italia che si raccontano. Perché l'Italia è quel paese che permette ai bambini di vivere all'interno delle carceri o lascia le case per piccoli in affido di Napoli senza sostegno, rimettendosi al "cuore di mamma", appunto, di chi le gestisce.
E l'Italia è anche quella di "Mama Africa", un'ultraottantenne calabrese che tutti i fine settimana prepara la teglia di pasta 'o furno per i giovani braccianti neri, gli schiavi di Rosarno, che lei ha sempre "accolto, protetto, accudito, nutrito". Attende anche oggi che "i rami di arance sono quasi piegati nello sforzo di sorreggere frutti che nessuno raccoglierà" più. In Italia poi accade anche che Michela "mamma d'estate" di un bambino rumeno, veda il suo sogno infrangersi contro il muro dei rapporti internazionali tra Stati.
Muri a volte insormontabili. Anche se non per Silvia e Francesca, mamme lesbiche, che proprio grazie ai valichi frontalieri riescono a coronare un sogno che l'Italia nega: mettere al mondo dei figli. Due mamme o due padri invece che un padre e una madre: Silvia e Francesca "non sono una rarità - scrive la Furlanetto - sono una delle tante coppie omosessuali con figli italiane". I dati riportati nel libro riferiti al 2005 parlano di 100mila bambini che crescono con almeno un genitore omosessuale.
Emblematica è la storia di Antonio, padre di Laura, una ragazza di 14 anni. Non è semplice ad un tratto della propria esistenza smettere di fuggire da se stesso e capire che non si può più fingere di essere uomo. Nasce Antonella che parlando di Laura dice che "è una ragazza intelligente", spiega l'autrice del libro, "includendo in quella frase tutta la strada che Laura ha percorso per arrivare a patti con il fatto che la vita è strana e che a volte ti può capitare di avere l'apparecchio ai denti e a volte di avere un padre trans".
Fonte: tiscali
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