E tu a cosa senti di dover fare il funerale? È questo il file rouge che unisce The Funeral Party, il libro di Francesco Piazza, edito da Pondera Verborum, progetto editoriale indipendente di Alessandro Chiodo.
Cinquanta personalità del panorama culturale italiano e internazionale, invitate da Francesco Piazza, architetto e curatore indipendente, hanno provato a rispondere a questa tutt’altro che semplice domanda, con un loro personale “epitaffio” dedicato a ciò che sta pian piano scomparendo, usando il linguaggio a loro più affine: prosa poesia, arte figurativa.
“Oggi, a cosa senti di dover fare il funerale? Ho rivolto questa domanda a scrittori, artisti, curatori, giornalisti, poeti, critici, filosofi, musicisti, uomini di Chiesa, economisti e antropologi - dichiara Francesco Piazza, autore di The Funeral Party - con la convinzione che ognuno di noi sia chiamato a riflettere sulla trasformazione in corso nei valori culturali e sociali della contemporaneità”.
The Funeral Party è una raccolta di idee, concetti, competenze, passioni, col desiderio di restituire alle scienze, sia umanistiche sia scientifiche, il loro significato primo: incentivare lo sviluppo sociale, spirituale, culturale e scientifico della nostra società. Un funerale, quindi, inteso come atto commemorativo, richiamo alla propria identità sociale ma anche come atto trasformativo, aprendo la strada ad una rinascita culturale e sociale più consapevole e significativa.
“Il funerale a cui siamo chiamati - continua Piazza - potrebbe essere quello di un’illusione perduta, di un’innocenza smarrita o persino di un’etica moribonda.”
The Funeral Party è una provocazione, ma anche un modo per riflettere sulla dispersione delle certezze che avevamo fino a poco tempo fa. È un invito a partecipare ad un’azione collettiva per costruire un “memoriale” dedicato a ciò che abbiamo perso e che diventi l’ideale manifesto culturale di un modus operandi volto a recuperare tutto quello che ancora è possibile salvare.
“È essenziale il contributo di tutti, al fine di fissare nella memoria il nostro tempo, renderci consapevoli testimoni del contesto storico e socioculturale che stiamo attraversando - conclude l’autore - e, non da ultimo, conservare quella lucidità mentale che ci consenta di affrontare e denunciare le lacune dell’agire umano, celebrandone però, allo stesso tempo, anche la grandezza”.
Francesco Piazza, Palermo 1965. Curatore indipendente, architetto, Ph.D in Disegno industriale, arti figurative ed applicate. La sua ricerca curatoriale si è focalizzata nel tempo sul ruolo della memoria nella costruzione dell’identità contemporanea e sui fenomeni culturali legati alla globalizzazione e lo sviluppo di nuovi media.
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